Dahlia's Tear

Dreamsphere

2012 (Cold Meat Industry)
dark-ambient

Cinque anni dopo "Under Seven Skies", ben accolto dalla critica, il progetto di Anile D. tocca i confini della compatriota Cold Meat Industry per proporre un'opera dal tessuto cinematografico, che riesce a interpolare elementi concreti a pure divagazioni narrative. Se il concept su cui si basa il disco è piuttosto ovvio, per non dire banale, il trattamento che ne subisce è fuorviante nel suo gioco stilistico, che lo rende uno specchio magico da attraversare e contorcere a piacimento più volte.

La parte iniziale, ovvero la coppia "The Transition" - "Entrance To Dreamsphere", è quella più vicina al gotico moderno amato della celluloide. Tra rumori sinistri e gracchiare di corvi camminiamo lentamente tra le rovine fredde di abbazie, mentre il silenzio si distorce e nasconde i nostri sensi per il rito di passaggio, quel "Carousel Of The Headless Horses" in cui il bianconiglio ci mostra il suo mistero.
Un liquido onirico astratto in cui gli oggetti dell'orrore fluttuano rallentati si fa largo davanti a noi, annegandoci in una vasca di deprivazione sensoriale: "Toward The Dark Cellar" e "An Enigma In The Black Gap" uniscono nella loro ossessiva paranoia fraseggi melodici, piccole opache apparizioni di una realtà in fuga dal maelstrom del sogno.

Il senso superficiale di concretezza, di realtà, che traspare da alcune tracce è un semplice bagliore intermittente, un riflesso morente di un disco dalle radici sotterrate in un'altra dimensione. Non un singolo secondo è lasciato a sé, in quello che si rivela non solo un buon esempio di dark-ambient, ma anche un'avvincente esperienza fantasmagorica.



24/05/2012

Tracklist

  1. The Transition
  2. Entrance To Dreamsphere
  3. Carousel Of The Headless Horses
  4. Dreamescape (Liquid Chamber)
  5. Toward The Dark Cellar
  6. An Enigma In The Black Gap

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