Deep Time

Deep Time

2012 (Hardly Art)
post-punk, alt-pop

Mi piace prendere queste melodie "terra-terra", e "sbizzarrirle". Vogliamo fare musica pop, ma anche cercare di suonare il più bizzarramente possibile.
(Jennifer Moore, chitarrista e cantante dei Deep Time)

Beata innocenza. Se volete, lasciatela passare per understatement, per un non prendersi troppo sul serio, per una frivolezza figlia dell'età, quello che vi pare. Da queste parti il sospetto è tutt'altro: c'è puzza dell'eterno equivoco pitchforkiano della weirdness scambiata a tutti i costi per arte, una specie di corsa barocca alla distinzione - una corsa sfrenata e inconcludente, va però precisato.
La Moore dice sul serio: c'è troppo in gioco, di se stessi, per lasciar cadere così un invito a descrivere ciò che fai e perché lo fai. Non c'è volontà di irrisione alle ridicole curiosità giornalistiche di chi vorrebbe spulciare in una mente ispirata, solo una tristemente sincera dichiarazione d'intenti.

Certo, il processo alle intenzioni non è la tecnica denigratoria più nobile. Ma il sospetto - anche pensar male non è bene - ancora una volta è che, a vedere i risultati, le intenzioni e le motivazioni contino, eccome.
"Deep Time" condisce un corredo strumentale minimale (ossute chitarre dagli accordi smangiati, ritmi ossessivi e sordi, riff claustrofobici anche sintetici, all'occasione, come in "Coleman"), che in molti hanno già associato al post-punk degli Young Marble Giants e (più vagamente) alla corrente C86, di ascendenza quindi Velvet Underground - e che risulta effettivamente affascinante, si veda "Bermuda Triangle", decisamente la migliore - con i vocalizzi molto à-la page di Jennifer (contenuta solo nella traccia appena citata), la quale s'avventura anche in impervie costruzioni alla Tune-Yards, imitando un po', inoltre, il rotondo vociare jazzato di Beth Jeans Houghton.

Ed è lei, in ultima istanza, a guidare le canzoni di "Deep Time", fino a rinchiuderle in un labirinto di specchi nel quale tutto è frammentato e frutto di narcisismo weird ("Sgt. Sierra").
Un ennesimo prodotto, insomma, fatto per soddisfare curiosità passeggere e dare l'illustre illusione di "esserci".

16/07/2012

Tracklist

  1. Bermuda Triangle
  2. Sgt. Sierra
  3. Coleman
  4. Clouds
  5. Homebody
  6. Gilligan
  7. Gold Rush
  8. Marathon
  9. Horse






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