Dirty Three

Toward The Low Sun

2012 (Drag City)
psichedelia

Sono passati sette anni dall'ultimo album dei Dirty Three, quel "Cinder" con cui la band aveva cercato di rinnovarsi attraverso l'inserimento di parti cantate. L'esperimento non riuscì, e con questo "Toward The Low Sun" Ellis e soci tornano sui propri passi.

Il nuovo lavoro, completamente strumentale, è anzitutto un ritorno al passato. Lo stile del trio è sempre riconoscibilissimo: si alternano senza grosse sorprese ballatone lente alla "Ocean Songs" ("Moon On The Land", o la nostalgica "Ashen Snow"), pezzi decisamente più aggressivi come "That Was Was", in cui il violino è completamente distorto, e post-rock movimentato ("Rising Below", dall'incedere incalzante, vede due violini inseguirsi a vicenda).

Le canzoni meno tradizionali, e più interessanti, sono poste in apertura: "Furnace Skies" è un baccanale retto da percussioni caotiche sulle quali Turner e Ellis formano lentamente un muro di suono psichedelico, costantemente accompagnato da un loop incessante di chitarra; la bellezza di "Sometimes I Forget You've Gone" sta invece tutta nel contrasto tra una batteria schizofrenica che procede autonomamente rispetto a una melodia lenta e melliflua.

Non è certamente un capolavoro, ma bisogna ammettere che questi australiani, anche quando sono meno ispirati, riescono sempre a scrivere ottima musica. I fan di vecchia data non resteranno delusi.

 


Rising Below

20/02/2012

Tracklist

  1. Furnace Skies
  2. Sometimes I Forget You've Gone
  3. Moon On The Land
  4. Rising Below
  5. The Pier
  6. Rain Song
  7. That Was Was
  8. Ashen Snow
  9. You Greet Her Ghost