Frankie Magellano

Adulterio e porcherie

2012 (Muki Edizioni)
songwriter, alt-folk

Matteo Morgotti, alias Frankie Magellano, è un cantautore emiliano che debutta nel 2001 con un disco omonimo quasi interamente prodotto da Fabio “Bronski” Ferraboschi, un albo a base di campioni e basi ballabili, confuso e naif, ma già pregno della sua poetica goliardica, di teatralità plateale (come i monologhi Waits-iani), e un paio di canzoni personali a mo’ di serenate sudamericane.

“Adulterio e Porcherie” lascia da parte le stramberie e si concentra sulla sua personalità di cantastorie, un Vinicio Capossela dall’interpretazione espressionista e quasi brutale, con uno spettro che va dall’enfasi potente al tic nervoso al borbottio dimesso di Paolo Conte. In bella vista sono il balletto tzigano convulso con cori russi di “Djievuska Incintissima”, l’organetto contagioso e l’accoppiata à-la Goran Bregovic di grancassa e ottoni (e strumenti classici a incorniciare il canto) di “Il tramonto della rana pescatrice”, e la baraonda non meno sfrenata e ancor più teatrale, con caciara di ottoni charleston, di “La zanzara”.
Il nadir del suo istrionismo grottesco viene raggiunto da “La retrocessione del Giulianova”, una narrazione dei sobborghi notturni pienamente in stile Tom Waits. “Cane palustre” è un altro sforzo vocale nervosissimo su sottofondo di glockenspiel e chitarra blues.

Piano anni 20 e canto da sceneggiata napoletana forgiano “Amore mio fallimentare”, la sua più fischiettabile e onomatopeica (e la meno arrangiata), ma la sua mutazione più clamorosa compare nelle due cantate folk quasi da chiesa, specie in “La favola del pasticciere”. Più stereotipate sono canzoni come la danza cubana di “La gravidanza sicura”.

Svarioni puttaneschi, estetica di straccione romantico, melanconico maledettismo, sono i temi che dai testi si trasmettono - talvolta senza reale coerenza - fino alla musica, in un album esoso in cui il performer aggiunge caos al caos e svenevolezza alla pacatezza. Camaleontico, ma - tra le sue molte pelli - è meglio quando esplode con forza. Carismatico e sottovalutato. Ha anche uno spettacolino live, che si chiama - e qui sì c’è grande coerenza - “Piccolo Teatro Mobile Schifoso”, con cui dà linfa all’anima dal vivo (tramite cui ha interrotto il silenzio discografico nel 2007, con il bootleg “Un Concerto al Corallo”). Preceduto da un Ep di riscaldamento, “Ricordati che prima o poi io ti mangerò” (Muki, 2011). Due videoclip: “Amore mio Fallimentare” e “La zanzara” (Francesco Giannini). Il testo di “Amore mio Fallimentare” è di Pier Vittorio Tondelli.

30/10/2012

Tracklist

  1. Djievuska Incintissima
  2. La gravidanza sicura
  3. La favola del pasticciere
  4. Il tramonto della rana pescatrice
  5. La zanzara
  6. La delicatezza dell’inganno
  7. Il taccuino del sagrestano
  8. Arnaldo Pininfarina
  9. La retrocessione del Giulianova
  10. Cane palustre
  11. Amore mio fallimentare

Frankie Magellano sul web