Holmes

Burning Bridges

2012 (Black Star Foundation)
folk, rock

Fare una lista degli artisti scandinavi che si ispirano al folk-rock americano sarebbe un'impresa impossibile: sarebbe come compilare un intero elenco telefonico. Da molto tempo nei paesi nordici c'è una scena "americana" seguitissima e in costante evoluzione, di cui il recente successo internazionale delle sorelline First Aid Kit è soltanto la punta dell'iceberg (e mai metafora fu più azzeccata, viste le latitudini). Non a caso la Fargo qualche anno fa pubblicò una raccolta intitolata significativamente "Cowboys In Scandinavia - The New Folk Sounds From Northern Europe" che metteva insieme veterani come Christian Kjellvander e Kristofer Astrom con (allora) giovani virgulti come un certo Josè Gonzalez. All'epoca della compilation gli svedesi Holmes probabilmente si annoiavano nella natia Vänersborg, studiavano i "classici" e non avevano ancora registrato nulla di significativo. Poi, un po' alla volta e con nordica costanza, hanno messo a punto il loro stile personale lungo due album ("Wolves" del 2008 e "Have I Told You Lately That I Loathe You" del 2010) dove si incontrano leggerezza folk e notturna densità emozionale.

"Burning Bridges", nonostante il titolo, di certo non brucia i ponti rispetto al passato della band, ma ne testimonia ormai la piena maturità. Nelle sapienti mani del produttore Per Ola Eriksson (Boy Omega, Mire Kay) i sei svedesi hanno costruito una serie di canzoni in cui l'atmosfera è quasi sempre crepuscolare e i tempi dilatati. Se la voce di Kristoffer Bolander può ricordare quella di Neil Young, il songwriting degli Holmes sta in definitiva a metà strada fra la serena mestizia di Mark Kozelek ("Vinter") e la rotonda ed essenziale spigolosità di Damien Jurado ("Captain Weakheart"), con la fisarmonica di Larisa Ljungkrona - vero tratto distintivo del suono del gruppo - a dare il definitivo tono di colore a ogni pezzo: ora morbido e sognante ("Night Bright Night"), ora carico di obliqua inquietudine ("Brothers"), ora vibrante e dinamico (nel piacevole e raffinato singolo "Debris" e nel più canonico folk-rock di "Waiting").

Nel complesso, tra tante proposte simili di qua e di là dall'Atlantico, quella degli Holmes merita rispetto e attenzione per quel senso di equilibrio e di spontanea rivitalizzazione dei modelli che sono condivisi da tanti gruppi scandinavi anche di generi diversi da questo. "Burning Bridges" può stare allora tranquillamente nel novero dei dischi migliori di "scandinavian americana" - come amano chiamarla loro stessi - usciti negli ultimi tempi.

09/07/2012

Tracklist

  1. Brothers
  2. Bells
  3. Night Bright Night
  4. I Will Never Be Free
  5. All I Had In Store
  6. Every Stream Of Light
  7. Where Dreams Come From
  8. Debris
  9. Vinter
  10. Waiting
  11. Captain Weakheart

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