Ian McCulloch

Pro Patria Mori

2012 (Pledge Music)
pop, songwriter

A quasi un decennio dal precedente "Slideling", uscito nel 2003, Ian McCulloch - lodato leader degli Echo & The Bunnymen - dà alle stampe un nuovo album solista. Nell'era del supporto digitale, il significato di "dare alle stampe" va comunque calibrato: nel momento in cui scriviamo, infatti, il disco è distribuito in formato mp3 tramite la piattaforma PledgeMusic, in ottica di una futuribile edizione su supporto fisico.
Pare esserci dunque un occhio di riguardo alle spese e ciò, verosimilmente, è la conseguenza del modesto interesse da parte dei discografici per questo progetto. Che abbiano capito l'antifona?

Spieghiamo: dalla reunion del 1997 il gruppo di cui fa parte Ian ha sempre avuto un discreto seguito, qualche comparsata nelle posizioni medio-alte delle classifiche britanniche e un contratto pluriennale che possiamo dire suffragato da contenuti qualitativi almeno dignitosi, quando non buoni. A questo ha però fatto da contraltare il malriuscito terzo disco solista "Slideling", che faceva seguito all'altrettanto approssimativo "Mysterio" del 1992. L'unica eccezione alla non lusinghiera regola fu il bellissimo debutto "Candleland" (1989), grazie a uno sforzo creativo sviluppato nell'ottica di un materiale destinato alla band ed esercitato in concomitanza con la decisione di abbandonarla.
Visti l'excursus e i precedenti da riempitivo di silenzi altrimenti prolungati, ci sta che non vi sia la coda di coloro che avrebbero potuto prendersi cura di "Pro Patria Mori". Un disco che, diciamolo, non fa proprio nulla per alimentare rimpianti. Il set di canzoni che lo compone non è il male assoluto, intendiamoci, ma risente in maniera pesante della mancanza di un impianto d'arrangiamenti credibile - non abbastanza scarno per potersi definire folk e troppo approssimativo per frequentare quei territori pop verso i quali il buon Ian vorrebbe andare a parare.

Più che nel lavoro di un navigato e glorioso songwriter, sembra d'imbattersi nei provini di chi, alle prime armi, li fa girare fra gli amici nella certezza che questi ne scorgano l'abilità. E ciò con l'aggravante data dall'assoluta mancanza d'ingenuità e di un repertorio ingombrante alla spalle che ne pregiudica inevitabilmente l'originalità.
E così, fra un già sentito ("The Party's Over"), pezzi che non farebbero cambiare stazione radio ma che nemmeno attirano l'attenzione ("Different Trees") e il tributo al suo idolo di sempre "Me & David Bowie", la cui poca accuratezza sonora sancisce la classica occasione persa, si arriva in fondo non senza qualche sbadiglio. Anche a livello melodico c'è un abisso tra il miglior canzoniere esibito dal frontman di Liverpool e quanto ci è dato qui a sentire, almeno quanto intercorre fra la romantica e definitiva luna assassina ("the killing moon, will come too soon", giusto per soccorrere gli smemorati) e questo, ben più prosaico, chiaro di luna.

11/08/2012

Tracklist

  1. Different Trees
  2. Empty As A House
  3. Lift Me Up
  4. Pro Patria Mori
  5. Raindrop On The Sun
  6. Fiery Flame
  7. The Party's Over
  8. Watch Me Land
  9. Me & David Bowie
  10. Somewhere In My Dreams

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