I più cinici descriverebbero casa Peris come una di quelle famiglie-cartolina utilizzate nelle pubblicità più rassicuranti. Tutti amorevoli, pacifici, amanti dell’arte, musicisti, sobri nell’aspetto e nei modi. Ma è solo la diffidenza di chi vive nel compromesso, se non nell’equivoco.
Basta che arrivino le prime vibrazioni del triste sorriso di Karen Peris, e la gola si annoda. Karen, voce e cantautrice degli Innocence Mission, pubblica qui, senza anticipazioni nè rumours di preparazione, un disco solista composto e registrato tra le mura di casa, al pianoforte, con i fugaci contributi del marito Don alla chitarra e dei figli a viola e violino.
“Violet” è effimero come una nevicata precoce: meno di mezzora di brani (uno solo supera i tre minuti) di uno spirito indifeso e forte che si dona, di un mistero famigliare che val sempre la pena di rinnovare.
Le sensazioni ricalcano da vicino “My Room In The Trees”, piccole rivelazioni, favole Dickens-iane, un mondo trasfigurato dal Bene sembra aprirsi in un grande abbraccio di fede. Fin dal trionfo iniziale di “Song For A New Day”.
19/12/2012