La Waaga Records lo ha presentato come un regalo, perché "24 Beats", registrato lo scorso luglio, viene rilasciato gratuitamente da Larry Gus, produttore greco il cui vero nome è Panagiotis Melidis.
Al momento di stanza a Milano, Gus si diverte a colorare l'atmosfera con ipnagogie electro ("Giardini Pubblici"), circoli ipnotici con accenti di mandolino ("Grave Eyes"), giardini melodici che si colorano di jazz ("Bedroom Adventures"), voci fantasma che vanno in loop, deturpandosi in un gioco di rimpalli ("Reality & Artifice", "Patient Boy"), micro-odissee noir ("The Orchids (prelude)"), pastiche arty ("Anticipating", "Metafiction (interlude)"), bozzetti delicatamente psych-folk ("Dismay (interlude)"), in un flusso di coscienza che, tra le altre cose, ripesca anche Battisti ("Miles and Flora (remix)") e ombre nazional-popolari ("Tomorrow (reprise)"), sempre puntando verso un delizioso gioco di incastri in cui buon umore e creatività vanno di pari passo. C'è anche "Indro Montanelli" nei suoi pensieri. I pensieri di un ragazzo semplice, legato ad una concezione dimessa della vita.
Niente di trascendentale, ma "24 Beats", con i suoi venticinque minuti e rotti, va giù sempre con piacere.
04/01/2012