Max Petrolio

Humor Pomata

2012 (Seahorse)
songwriter
6.5

Dopo un “Telefoni Mortimer” di transizione verso una possibile opera ambiziosa, Max Petrolio mantiene quelle promesse con “Humor Pomata”. Le sue “Humor” descrivono una tavolozza a prima vista un po’ ovvia, ma usata con disinvoltura e sincero esistenzialismo, da Elliott Smith a Jeff Mangum.

In “1” dimostra di aver imparato la lezione del recentissimo Neil Young di “Le Noise”, per come fa risuonare in modo galattico il canto, per come spappola l’eco, mentre i siparietti elettronici del disco predecessore - che un po’ ripercorrono le ere dell’elettro-pop - stavolta intervengono silenti (e talvolta “concreti”) nelle canzoni, come nella poesia elettronica di “3”, il pezzo più rabbuiato, anche se con punte furibonde. “3” confluisce in “4” flusso di coscienza sottotono ma con gran profusione di suoni, altezze e timbri, in commistione con il violoncello di accompagnamento.
“2”, swingante e spettrale, trenodia da camera con mellotron, e 5, impeccabile invocazione alla Neil Young di “Harvest”, rappresentano il suo lato domestico.

I testi, non-sense nella loro decandenza, sono spesso libere associazioni che trionfano nell’elenco fiume, velato di terribile inquietudine, di “6”, un calderone di parole e oggetti in cui precipita la solenne preghiera acustica con cui attacca, e in generale tutta l’opera, recitato con tono colloquiale e sostenuto soltanto da distantissime vibrazioni atonali, un misto di monologo teatrale e di esaurimento nervoso.

Opera di paradosso non sempre fluida ma arcigna, deliziosamente squilibrata e scostante. Qualche scossone nella trama generale nobilita e compatta, facendo transitare il compositore dalla cameretta a una personale forma poetica. Inciso e “manipolato” da Paolo Messere, con cello di Paolo Laconi e profusione d’interventi (chitarre e sezione ritmica). Voce recitante in “6”: Barbara Oggiano.

03/03/2013

Tracklist

  1. Humor 1
  2. Humor 2
  3. Humor 3
  4. Humor 4
  5. Humor 5
  6. Humor 6

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