Monokle

Saints

2012 (Ki Records)
dream-techno, pop

Dopo Christian Löffler e la sua techno sognante, torna su queste pagine un altro recupero dell'etichetta Ki Records. Questa volta dalla Germania viene pescato Monokle, russo di San Pietroburgo con coordinate stilistiche non dissimili dal tedesco citato poco sopra.

Siamo sempre nei dintorni di un'elettronica addomesticata con incantevole moderazione, modulata nei dintorni di una ritmicità contenuta, mai eccessiva o aggressiva. Qualche anno fa la si chiamava dream-techno e mai una definizione fu così azzeccata. L'anima sudata, funk e scientifica della techno, infatti, viene fusa con suoni, melodie e ritmi vellutati, morbidi, tenui. Il risultato, nonostante sia un tantino già sentito, è meravigliosamente riuscito.
Le canzoni sul lungo periodo sanno emozionare e coinvolgono con un sapore di amarognolo perfettamente calato in un'atmosfera da film sci-fi distopico. Immaginando delle lande sperdute ai confini di una metropoli in rovina, cos'altro piazzare se non pezzi come “Homesick” o “Embers”? E c'è di che gioire al principio con gli arrangiamenti classici di “Holt Found”, la quale prosegue idealmente con la successiva “Glow” dove le stesse voci vengono circondate da numeri di synth giocosi.

Si gioca anche la carta minimal-techno con “Swan”,  virando verso un ambient disturbante, con il procedere della traccia che si rileva dinamica, silente, ancora adornata da una ricerca sulle melodie per niente banale. Il resto del disco attesta la propria identità sul versante pensoso e rilassato della techno, lasciando da parte complicate geometrie compositive ed esplorando la bellezza del suono con pochi e semplici componenti. Niente di propriamente innovativo, ma realizzato con enorme passione e precisione.

In tutto questo immaginario così fuori da un contesto da dancefloor canonico, trova posto anche un singolo potentissimo come “Slower”, questa volta non solo strumentale ma coadiuvato dalla voce di Nadya Gritskevich. Un sorprendente numero techno-pop colmo di elementi di interesse, fra controvoci campionate, brandelli di melodia e synth gommosissimi a corredo, oltre alle corde vocali della Gritskevich (esordiente) veramente molto efficaci.

La musica elettronica ha bisogno di nuovi elementi di talento per svilupparsi in maniera omogenea e sincera, dunque non si può che elogiare il lavoro svolto dalla piccola e minuscola Ki Records, che sta rovistando nel mucchio dei nuovi musicisti per promuovere e sostenere elementi dal sicuro futuro come Monokle. “Saints” è senza ombra di dubbio uno dei migliori esordi in circolazioni negli ultimi anni, dunque non lasciatevelo sfuggire.

01/09/2013

Tracklist

  1. Holt Found         
  2. Glow         
  3. Even         
  4. Swan         
  5. Slower
  6. Homesick         
  7. Arrows         
  8. Embers         
  9. Fever

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