Orcas

Orcas

2012 (Morr Music)
ambient-pop

I fasti, la cara Morr Music, non li conosceva da tempo. Tanti, troppi dischi così così, spesso sempre sulla solita scia. Non c'era verve né voglia di buttarsi avanti. Poi accade che Thomas Meluch/Benoît Pioulard e Rafael Anton Irisarri/Sight Below decidano di collaborare. Da un lato il ragazzo di Portland che ha incantato con una produzione tra pop e folk virati su versanti elettronici, dall'altro Irisarri che spazia dai toni elettroacustici dell'omonimo progetto a quelli di un ambient-techno velata di shoegaze - non così distante da Gas - a nome The Sight Below.

In questo Orcas si consuma una liaison che valica le rispettive sensibilità degli autori. Non è un disco di ambient in senso stretto né c'è mai un beat pressante. Orcas parla una lingua particolarissima, valica confini di genere e si assesta in un recinto ampissimo. Le nove tracce intersecano le loro strade, si compenetrano le une nelle altre. E' un magma fluidissimo quello creato, un magma che setta le fila di un songwriting celeste e minimale, che staglia la sua scia in un gioco di colori boreali. A creare passaggi sonori cinematici ci pensano drones che lievitano leggerissimi, calde brezze ambient-slowcore dense di malinconia, una patina dream-pop tiepida e pallidissima.

"Pallor Cedes" apre le danze immersa in un minimalismo folk leggermente acre, ma a portare il miele ci pensa la splendida overture per piano e chitarra di "Arrow Drawn", litania sospesa. I colori si fanno largo, lentamente, nei drones pastello di "Standard Error", piuttosto che nella malinconia dimessa di "Carrion", dal lacrimevole incedere al ralenti non distante dai migliori White Birch.
Le increspature a pelo d'acqua di "A Subtle Escape" aprono le porte allo spettrale giro di piano di "Until Then" (cover dei Broadcast) su cui monta progressivamente un drone acido che stoppa la sua corsa improvvisamente. Le dolcezze dei Windy & Carl marchiano a fuoco "High Fences", non prima d'aver irradiato a giorno l'impressionante dolcezza di "I Saw My Echo", dream-pop per cuori tenerissimi.

Non ce la si fa, non ce la si fa proprio a tenersi a freno. A trattenere le lacrime, a non commuoversi. Dove Grouper invocava nella notte, gli Orcas sussurrano all'alba, la fotografano. Ne rimane un quadretto chiarissimo e minimale, una istantanea che scioglie ogni ruvidezza. Stende la sua scia ad onda la brezza, e in quel prato vedremo nascere il sole lì, così vicini a tutto.

 



 

28/02/2012

Tracklist

  1. Pallor Cedes
  2. Arrow Drawn
  3. Standard Error
  4. Carrion
  5. A Subtle Escape
  6. Until Then
  7. Certain Abstractions
  8. I Saw My Echo
  9. High Fences

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