Sophia Knapp

Into The Waves

2012 (Drag City)
alt-pop

Un'atmosfera artificiale. Un limbo plastico. Beat da disco-music. Synth irreali. Abbellimenti stucchevoli.  A volte, una chitarra trasognata. Ogni tanto, elementari linee di pianoforte. Oddio! Un sound che sembra uscito direttamente da una radio anni 80, tra un pezzo di Bonnie Tyler e uno di Stevie Nicks.
Eppure, è il 2012, e si parla del mondo di Sophia Knapp, giovane cantautrice e chitarrista di Brooklyn, già membro della band psych-rock Cliffie Swan, e adesso alle prese con il suo primo album solista, dopo il singolo "Nothing To Lose", rilasciato nel 2011.

"Into The Waves" nasce sotto l'ala della Drag City, casa discografica di Joanna Newsom, ma anche degli storici Royal Trux, per citarne solo alcuni. Questa nuova artista, però, non ha molto a che vedere con alcuni suoi compagni di label: è, invece, molto vicina al pop vintage di Feist, con qualche pretesa indie in più.
Le onde sonore del disco non si increspano mai, con una voce limpida, sottile e fatata a disegnare melodie placide: un mare omogeneo, ben studiato e campionato, che danza su testi intimisti.  Così, la disco-music si sposa con il cantautorato.

"Spiderweb"e "Weeping Willow", con la Knapp in duetto con il suo mentore, Bill Callahan, sono i momenti più interessanti dell'Lp, grazie alla piacevole simbiosi tra il registro scuro del folk-rocker e i falsetti lisci della voce femminile. "Into The Waves", la title track, è invece la canzone più accattivante e orecchiabile, con una base ritmica sparata in puro stile dance, che può girare bene in radio ed Mp3 distratti, e riesce a far ricordare il disco.
Sicuramente, l'album rispolvera il passato con cuore, risultando piacevole, anche se privo di profondità: un ottimo sottofondo per un party retrò, o un perfetto ascolto, senza sorprese, per i nostalgici del genere. Però, non parliamo della prova di una nuova Nancy Sinatra, come si legge qui e là, né di un esperimento esplosivo, come "Confessions On A Dance Floor"di Madonna(esplosivo tanto come fenomeno di massa, quanto per le tasche della signora di Detroit).

Al contrario, "Into The Waves" è un'opera di manierismo musicale: come un pittore di quella scuola, la ragazza di Brooklyn ha un'ottima mano, ma si annulla nel passato, come se trent'anni di musica non fossero mai trascorsi.
Fortunatamente, quasi per sbaglio, la Knapp si porta dietro un piccolo tocco di contemporaneo dream-pop, non perdendo del tutto l'identità forte che ha nei Cleffie Swan.

12/04/2012

Tracklist

  1. Glasses High
  2. The Right Place
  3. Into The Waves
  4. Spiderweb
  5. Looking Into Another Day
  6. Close To Me
  7. Evermore
  8. Nothing To Lose
  9. Weeping Willow
  10. In Paper

Sophia Knapp sul web