Starving Weirdos

Land Lines

2012 (Amish Records)
tribal dark-ambient, drone

Due anni di gestazione per questo "Land Lines", nuovo dispaccio della sigla Starving Weirdos, ormai approdata a una dark-ambient tribaleggiante ed esoterica, con aggiunta di spezie orientali.

Il ciondolare onirico e dark-jazz di "In Our Way" (cullato dalla suadente voce di Aimee Hennessey e non distante da ipotesi Dead Can Dance) è il tappeto rosso lungo cui incamminarsi per entrare nel misterioso mondo della band, guidata dalla coppia Brian Pyle e Merrick McKinlay.
Soundscape
essenzialmente tormentati, opprimenti eppure ricchi di fascinose coloriture esotiche, ancorati a groove ipnotici che non solleticano solo il corpo, spingendo anche l'anima verso profondità arcane. Una musica di confine, che strizza l'occhio al cosmo, punto di fuga ultima verso cui spingere odissee interiori ("Periods"), voragine scurissima che riecheggia il raga così come il cuore riecheggia le paure più nascoste ("Meditator", il brano eponimo), nonché grande ricettacolo delle speranze più ardite ("Dreams, Endless").

C'è, comunque, sempre qualcosa che non convince del tutto nei loro dischi, quasi come se la band avesse volutamente deciso di non portare mai a compimento le sue intuizioni, lasciandole volteggiare a mezz'aria, preda sia dei fan più entusiasti che dei detrattori più accaniti, quest'ultimi pronti, in questo caso, a puntare il dito sulla pochezza espressiva di alcuni passaggi, fin troppo ancorati a una sola, ripetitiva idea di fondo.
Per quanto ci riguarda, ponendoci a metà del guado, optiamo per un giudizio moderato, suggerendovi almeno di recuperare un bel numero quale "A Change In The Lexicon".




Land Lines (LP Preview)
 

21/02/2012

Tracklist

  1. In Our Way
  2. Captured
  3. Periods
  4. Meditator
  5. Dreams, Endless
  6. A Change In The Lexicon
  7. Land Lines

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