The Little Hands Of Asphalt

Floors

2012 (Spoon Train Audio)
alt-pop

Leader di una onesta band, i Monzano, che non ha per il momento lasciato tracce rilevanti nella scena indie-rock scandinava, il norvegese Sjur Lyseid sembra aver trovato la sua vera dimensione in un progetto solista chiamato The Little Hands of Asphalt.
A tre anni di distanza da "Leap Years", esordio su lunga durata che aveva rapito il cuore dei connazionali per una delicata ballata dedicata alla natia Oslo e in generale si era fatto apprezzare per l'accorata semplicità del suo approccio, esce per la Spoon Train Audio (piccolo scrigno dei tesori indie-pop norvegesi) il seguito, intitolato "Floors".

Non diversamente da altri singer/songwriter norvegesi - il barbuto dal cuore d'oro Egil Olsen o il compianto Thomas "St. Thomas" Hansen - Sjur Lyseid scrive canzoni di ispirazione folk-pop decisamente canoniche: voce garbata, chitarra acustica arpeggiata con gentilezza e quella tiepida malinconia da inverno nordico che sembra un marchio di fabbrica di tanti artisti scandinavi.
A dare una marcia in più ci pensa una produzione di grande misura e intelligenza, che fa uscire le canzoni di TLHOA dalla chiusa intimità della cameretta e le riveste all'occasione di morbide pennellate strumentali (pianoforte, glockenspiel, fiati, una voce femminile) in grado di valorizzarne con efficacia l'intelligente immediatezza melodica.

Non possiede il genio essenziale di un Elliott Smith, il nostro Sjur, e nemmeno quello onnivoro ed eclettico di un Badly Drawn Boy, tuttavia sembra aver imparato coscienziosamente la lezione di entrambi, così come devono essere ben impressi nella sua memoria musicale lo storytelling di Bright Eyes e l'esempio del primo Sufjan Stevens.
Come e forse ancora di più rispetto all'album d'esordio, "Floors" può vantare una riuscitissima alternanza di episodi di lirica intensità, appoggiati alla complessa nudità delle trame acustiche ("Knot", "Remain In The Dark", "Pioneers") e di momenti più briosi, leggeri e colorati ("New Beginnings", "Fault In Line", "Fitzcarraldo"), che dalla penna e dalle mani di Lyseid sembrano uscire con pregevole naturalezza e rendono nel complesso l'album molto piacevole.

03/04/2012

Tracklist

  1. New Beginnings
  2. Fault Lines
  3. Knot
  4. Fitzcaraldo
  5. Remain In The Dark
  6. Runner's High
  7. Questionaire
  8. Bones Bones, Love
  9. Pioneers
  10. Sum Of The Parts

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