The Lovely Eggs

Wildlife

2012 (Egg)
alt-pop, punk

La domanda è: perché i The Moldy Peaches sono finiti sulla colonna sonora di "Juno" e i The Lovely Eggs no? Probabilmente una risposta corretta potrebbe recitare all'incirca così: perché quando il film di Diablo Cody usciva nelle sale, i due scapestrati di Lancaster se ne uscivano con il loro primo vagito ufficiale, l'Ep "Have You Ever Heard The Lovely Eggs?". Appunto. D'accordo, nel 2007 circolò per un certo periodo un Cd-r omonimo, ma a meno di non essere Beppe Recchia, un intaccato della scena britannica o un solerte cronista del New Musical Express, difficilmente potremo asserire che il duo, formato dall'ex-twee-girl Holly Ross (già voce tra il 1993 e il 2004 nelle Angelica) e David Blackwell, sia mai uscito dall'anonimato. Eppure i tre minuti sgangherati di una traccia come "I Just Wants Some To Fall In Love With" siamo certi non avrebbero affatto sfigurato nelle vicende della sedicenne innamorata di Paulie Bleeker e, anzi, avrebbero dato alla pellicola un appeal più riottoso che non guasta mai.

La musica proposta dagli inglesi The Lovely Eggs è infatti tra le più curiose e intelligenti derive del tardo indie-rock, o meglio di quello che un tempo si sarebbe definito tale. Il versante è quello della canzone obliqua e sbilenca, che a tratti ricorda il twee-pop di goffe figure, per nulla femminili, come i Talulah Gosh. Suonata e prodotta con quell'attenzione per il dettaglio "storto" che verrebbe ormai da dire d'altri tempi; nella loro musica ci sono quindi echi di Shrag, Dolly Mixture, Martha And The Muffins e un'altra mezza dozzina di nomi che a ben pochi diranno qualcosa, come Go-Kart Mozart o The Manatthan Love Suicide. Spesso mai citati direttamente nelle strutture, che sono già forti di una propria personalità tutta weird, ma come idea, come profumo, come umore.

Le idee ripetitive, ma mai ossessive e le tessiture lineari conducono il gioco, facendo di "Wildlife" una sorta di piccola colonna sonora per un remake di "Juno" senza la 20th Century Fox alle spalle. Tra junk food, motorini rubati, sigarette, scarpe rotte, confidenze spinte e apparecchi per i denti. Infine, la confezione è magnificamente fanzinara (collage, pezzi di carta arrotolati, foto improponibili, cancellature) e contribuisce a rendere questo disco quello che si dice un'assoluta chicca che in pochi noteranno e ancora di meno sapranno apprezzare. Magari "Wildlife" non è qui per essere destinato a restare in eterno. Ma è abbastanza sveglio per strappare sorrisi a iosa e originare così interesse nel cuore di qualcuno che hipster lo è sul serio e non solo negli occhiali da pentapartito.

25/01/2013

Tracklist

  1. Allergies
  2. Don't Patent That Shoe
  3. The Undertone
  4. I Just Want Someone To Fall In Love With
  5. Please Let Me Come Mooch Round Your House
  6. David Turn
  7. Scooter's Got Itchy
  8. Green Beans
  9. Food
  10. Cigarettes
  11. I Am
  12. Wildlife
  13. Lee Mellon's Teeth
  14. Checklist
  15. Just Won't Do It
  16. William Tell
  17. We Really Got It
  18. The Castle


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