Tresors

Missionnaires

2012 (Desire)
electro, synth-wave

Dolci, maledetti, magici, francesi. Sanno trovare la pulsione drogata e oscura dentro il più classico Carpenter, nella minimal-wave più melodica, come nel gusto anni Ottanta dalle sfumature electro.
Il duo parigino non trae ispirazione da quella decadenza poetica e sonica della cold-wave di connazionali come Guerre Froide, Asylum Party o Kas Product. Persegue anzi un ibrido fondato su un groove ruffiano, che sappia cucire la pelle oscura di una wave elettronica ortodossa con incursioni più electro-pop. Una fusione capace di creare spesso mostri, e più raramente, piccoli gioielli: qui siamo di fronte al secondo caso.

Questo stile bifronte si sviluppa delicatamente partendo da una “Roman Polanski” sorretta da una base synth-wave crepuscolare, in cui voci si accumulano trasognate e spiritiche per poi disperdere la sua coscienza in un deserto nuclearizzato. Nella coppia successiva, “Défendu”- “Relax4”, si accennano i primi germi electro, come piccoli, epici, battiti cardiaci che tentano di sfuggire a una pazzia mentale ormai dilagante; le ritmiche si muovono soffuse, sul bilico di un’eleganza androgina imbastardita da un corpo meccanico.

Il lato B del vinile prosegue su questa biologia ritmica, donandoci “Bad Dreams”, frastornata danza folle in tunnel onirici electro-dark, e “Alright Heavy”, ultima vera barriera al cambio di pelle. Qui il sangue nero comincia a pulsare più velocemente, secondo un groove più epidermico, che riesce ad aprire un orizzonte di sensazioni prima chiuso ermeticamente.
La finale “Pleine Lune” è il risvegliarsi di una licantropia prima nascosta. Un lento risveglio tra pieghe dancey di un canto quasi libero dalla tristezza e dal peso di un’oscurità che si sta finalmente dilatando. Rimane nel cielo solo un grande spazio su cui muoversi con una ritrovata, seppur paranoica, libertà. Un brano che ci fa capire quanto questo duo francese sia capace di unire la sensualità all’angoscia, l’elettricità alla claustrofobia, per dare vita, in un Ep come questo, di sole sei tracce a un spaccato mentale in continua, mutante evoluzione.

Un buon punto di partenza per un progetto dal fascino ancora forse poco definito, capace di coniugare un’eleganza intimista a una dancehall notturna e vibrante. Stiamo a vedere.

29/01/2013

Tracklist

  1. Roman Polanski
  2. Défendu
  3. Relax4
  4. Bad Dreams
  5. Alright Heavy
  6. Pleine Lune

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