Alameda 3

Pozne krolestwo

2013 (Instant Classic / Milieu L'Acephale)
heavy noise-psichedelia, drone, cosmic-folk

L’eclettismo sonoro che contraddistingueva “Cień chmury nad ukrytym polem”, esordio solista di Stara Rzeka, al secolo Kuba Ziołek, viene declinato in una forma meglio definita e più omogenea nelle sette tracce che compongono “Późne królestwo” degli Alameda 3, combo che il multistrumentista polacco condivide con il batterista Tomek Popowski e il bassista Mikołaj Zieliński, che qui smanetta anche con i sintetizzatori.

Più orientato in direzione heavy noise-psichedelica, il disco è un vero e proprio concept dedicato alla morte e incastona quattro vigorose e visionarie composizioni (quasi tutte in forma di suite) nel grembo morbido e avvolgente di tre bozzetti cosmic-folk, rispettivamente: “Let Din we-let dajjan” (per chitarra acustica, tormenti dronici e inserti radiofonici), “La Chair du Monde” (impreziosita da voci ammalianti e dal flauto incantato di Tomek Pawlicki) e “A”K”. “Teraz widzę już tylko rzekę…” evolve, invece, da una trasognata intro ad una stratificazione massimalista di distorsioni e feedback, quasi una supernova shoegaze lanciata oltre la sfera del suono, nello spazio più profondo, in cui finisce per smembrarsi lentamente. In poco più di dodici minuti, quindi, “Tzimtzum” macina arabeschi lisergici, ascensioni soniche (che quasi diresti essere uscite dal catalogo di Glenn Branca) e virulenti sfoghi punk in balia degli asteroidi (naturalmente, i Chrome), geometrie elettriche, saturazioni shoegaze ed estasi melodiche in contrappunto.

Convulso e progressivo, imbastardito da una serie di baruffe rumoriste ed elettroniche, il substrato hardelico di “Skryty” viene divelto per lasciare spazio ad una vorticosa progressione galattica. In coda, la title track apre con un'onirica fluttuazione raga, subito risolta in un terrificante assedio High Rise, superato, a sua volta, da una magnifica dilatazione ambient-jazz in cui domina il timbro nostalgico della tromba di Wojtek Jachna. Quello che resta è un turbine di detriti sonori, un drone ribollente di pathos, improvvisamente sventrato da un uragano black-metal.
Assolutamente consigliato.

29/11/2013

Tracklist

1. Teraz widzę już tylko rzekę…
    a. Dymne kwiaty
    b. She’ol
    c. …sięgającą nieba
2. Let Din we-let dajjan
3. Tzimtzum
    a. Emanator
    b. Ayin
    c. Surf świętego ARI
    d. Shy Aching King
4. La Chair du Monde
5. Skryty
6. A”K
7. Późne królestwo
    a. Mgła opada nad jeziorami
    b. Cienie na księżycu
    c. Z pamiętnika umarłych

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