Almost Charlie

Tomorrow's Yesterday

2012 (Words On Music)
pop, alt-pop
5.5

Terzo parto in dieci anni di storia, “Tomorrow’s Yesterday” segue fedelmente le orme del predecessore “The Plural of Yes” per i due Almost Charlie (Dick Hormuth, Berlino, e Charlie Manson, New Work): di nuovo composto per via telematica, di nuovo un gioco semantico per titolo.

Echi new acoustic movement e clichè britpop irrorano le varie “Hope Less”, la più raffinata “Open Book”, “Youth Is Wasted On The Young” e “Man Without A Home”. Nemmeno le canzoni più interiori - come la title track - si distinguono molto, a parte l’estatico ritornello folk con fiati e pianoforte di “Sandsong”. Più genuina in senso folk-pop, a due passi dagli Everly Brothers, è “A Nice Place To Die”.
“Still Crazy ‘Bout You After All These Years” cita palesemente nel titolo Paul Simon, ma si rivela essere una ballata generica con sitar, ma “Cummings” cita anche nella sostanza dei Mark Everett e Elliott Smith più leggerini, e “Undertow” quasi si appoggia agli strimpellii di Mark Kozelek.

Conglomerato pop di maniacali dettagli e armonie vocali di chirurgica perfezione (i due non si sono mai incontrati in vita loro), genuflesso ai riferimenti del passato; getta la maschera nella jam finale di “When Venus Surrenders” (7 minuti), una nuova aggiunta alla lista degli scimmiottatori della coda di “Hey Jude”, ma con chitarra distorta in bella vista. Giustificato da pochi momenti: “Cummings”, “Undertow”, il refrain di “Sandsong”, e una baricentrica “A Nice Place to Die”.
Missato da Homuth con Silvio Naumann a Berlino.

24/06/2013

Tracklist

  1. Hope Less
  2. Open Book
  3. Sandsong
  4. Man Without a Home
  5. A Nice Place to Die
  6. Tomorrow’s Yesterday
  7. Still Crazy ‘Bout You After All These Years
  8. Cummings
  9. Youth Is Wasted on the Young
  10. Undertow
  11. When Venus Surrenders

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