Archaetech

Archaetech

2013 (Greta Cottage Woodpile)
techno-dub

Dopo una valanga di dodici pollici pubblicati con il suo nome di battesimo e un paio di Ep a nome Mudkid, il produttore tedesco Franklin De Costa lancia in orbita l'oscuro meteorite Archatech. Sette tracce di spaventosa techno-dub per più di settantaquattro minuti di durata.

Il benvenuto nel mondo di Archaetech è la lunga “eins”, un quarto d'ora di desolante navigazione a gravità zero: la prima parte del brano sembra un allunaggio; poi intorno alla boa dei cinque minuti il ritmo, già singhiozzante, scompare per lasciar spazio a una allucinazione che prende vita tra microscopiche compressioni che puntellano un'oscura melodia. Sembra di sentire Klaus Schulze in studio con Pole.
La seguente “zwei” continua sulla stessa lunghezza d'onda: il fantasma di una camera d'eco si fa spazio tra i detriti spazzati da un vento cosmico finché un groove non comincia a pulsare su frequenze bassissime; il calore dura pochi istanti prima che il freddo torni a congelare ogni beat. In questa landa desolata i compressori che prendono vita a metà corsa sembrano dei geiser in un deserto di ghiaccio.

La vita che si incontra all'inizio di “drei” fa scaldare lentamente il sangue nelle vene. Sulla seguente “vier” De Costa azzarda persino uno scheletro house, dietro il quale prende vita un ritmo afro degno di una cerimonia voodoo.
Il ritorno a Berlino ha la forma di una passeggiata alle 4 di mattina per le via deserte della città: “fu_nf” è la traccia meno densa dell'intero disco, quella dove i fantasmi di Archaetech prendono le sembianze di volti conosciuti. Tra i tanti si riconoscono quelli di Thomas Fehlman e Vladislav Delay. Prima della chiusura, c'è ancora il tempo per farsi cullare negli abissi dub di “sechs”: nove minuti che aggiornano le intuizioni della Basic Channel e della Chain Reaction di vent'anni fa.

Rispetto alle sinuose orchestrazioni ambient-dub targate Deepchord, quella di Archatech è una visione decisamente più isolazionista: un suono e un'attitudine in linea l'estetica artica della romana Glacial Movements.

02/04/2013

Tracklist

  1. eins
  2. zwei
  3. drei
  4. vier
  5. fu_unf
  6. sechs
  7. outro

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