Califone

Stitches

2013 (Dead Oceans)
alt-folk

Istanti. Frammenti. A volte la vita sembra fatta di brevi attimi che si susseguono uno dopo l’altro senza soluzione di continuità. Quello che conta è il filo che tiene legate le pagine, la trama capace di ricondurre ogni cosa ad unità: cuciture, rammendi, suture. “Stitches”, il titolo scelto da Tim Rutili per il ritorno dei Califone dopo quattro anni di pausa, si rifà proprio a questo: ai legami che tengono uniti i pezzi, ai punti che richiudono le ferite. A ciò che può infondere all’individualità di un pugno di canzoni l’appartenenza a una visione comune.

Ha un’anima multiforme, “Stitches”. “Abbiamo trattato ogni brano come un pianeta a sé stante”, afferma Rutili. “Volevo che questo fosse un disco più schizofrenico, capace di unire insieme trame ed emozioni confliggenti”. Da qui la scelta di allontanarsi da Chicago e di lasciare che le registrazioni si articolassero senza un baricentro unitario, tanto dal punto di vista geografico quanto da quello umano. California, Arizona, Texas. Nella cabina di regia, rispettivamente, Griffin Rodriguez, Michael Krassner e Craig Ross. “Coinvolgere persone differenti e registrare in luoghi differenti ha contribuito a conferire una certa tensione all’insieme”.
Scenari compositi per condividere la medesima voce: “Durante il processo di lavorazione del disco, ho cominciato a guardarmi allo specchio e a trovare una voce più chiara e autentica”, continua Rutili. “Mi sono concesso il massimo di vulnerabilità che potevo tollerare”. Rinunciare a nascondersi e uscire allo scoperto diventano così gli imperativi di uno dei lavori dai tratti più personali tra quelli realizzati da Rutili sotto l’egida Califone.

L’approdo segna un ulteriore avvicinamento del gruppo alle architetture più classiche della canzone: lo testimonia subito lo spoglio incipit acustico di “Movie Music Kills A Kiss”, con una linearità di sviluppo appena screziata dall’insinuarsi di punteggiature di tastiera. Gli accenti rock in chiave Wilco si fanno più marcati che mai sulla batteria carica di enfasi di “Frosted Tips”, mentre la title track si avviluppa vaporosa a un beat dal passo lieve.
Sono però gli orizzonti desertici di “moonbath.brainsalt.a.holy.fool” a tratteggiare nella maniera più emblematica i paesaggi di “Stitches”, evocando le visioni di frontiera di Howe Gelb sul suo srotolarsi polveroso, tra echi di armonica e di pedal steel. Per Rutili, è il riflesso palpabile dei luoghi in cui l’album è nato: “Quei panorami aridi, quelle spiagge, quelle colline e quei centri commerciali sono tutti diventati parte della musica del disco”.

Il vento porta con sé storie che vengono da lontano, intessute di suggestioni bibliche. L’andamento pianistico di “Magdalene” si accompagna di fiati e cori come una sorta di country-gospel agnostico, il cammino verso la terra promessa si dipana attraverso gli archi cinematografici di “Moses”. Individui unici e archetipi universali, i cui volti si sfaldano tra i suoni liquidi della conclusiva “Turtle Eggs / An Optimist”.
Tutto trova la sua sintesi nel video ideato da Braden King per “Stitches”, basato su una sequenza casuale di immagini tratte da una selezione di pagine Tumblr. Un video ogni volta diverso, come una finestra aperta sull’anima del mondo: “È il modo in cui esprimiamo e condividiamo le nostre storie”, riflette Rutili. “Speriamo che gli altri possano rapportarsi con quello che facciamo e forse trovare conforto e ispirazione. La magia di prendere queste strane, oscure e meravigliose immagini dall’etere (o dalla coscienza collettiva) per creare il video riflette perfettamente quest’idea”.

Eppure, nel suo procedere dal multiforme all’uno, “Stitches” sembra fermarsi a un punto incompiuto: il progressivo accostarsi dei Califone a fisionomie più consolidate trasfonde solo in parte la personalità del gruppo. Al di là degli intenti, resta quasi un pudore di Rutili a rivelarsi fino in fondo troppo apertamente, che lascia le canzoni di “Stitches” sospese tra concretezza e astrazione. La trama dei Califone a venire è un filo ancora da intrecciare.

08/09/2013

Tracklist

  1. Movie Music Kills A Kiss
  2. Stitches
  3. Frosted Tips
  4. Magdalene
  5. Bells Break Arms
  6. moonbath.brainsalt.a.holy.fool
  7. Moses
  8. A Thin Skin Of Bullfight Dust
  9. We Are A Payphone
  10. Turtle Eggs / An Optimist

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