Merita sicuramente una riscoperta tardiva questo cantautore “tex-mex”, autore di un Americana molto classico, dalle parti di Grant-Lee Phillips per intenderci, screziato, come nella seconda “Weigh You Down”, di accattivanti sfumature soul (pezzo registrato insieme a Nina Diaz delle Girl In A Coma).
Allo stesso tempo, anche in “Human Tattoo” Garza non risparmia la sua malinconia molto umana, appunto (“Why Fight It”), avvolta negli arrangiamenti e nell’esecuzione soffusa, pensosa, un’espressività che gli ha meritato una giustissima comparsa nell’ultima compilation tributo a Elliott Smith, organizzata dalla fondazione degli amici e parenti per celebrare con un’operazione di beneficenza l’ultimo compleanno del celebre artista scomparso.
“Human Tattoo” mostra soprattutto l’ampiezza del repertorio – e, con essa, le capacità di scrittura - del cantautore americano, che spazia tra la ballata alla Richard Buckner di “Kiss & Run” e il pezzo a base di basso e distorsioni di “Jean Genet”, che ricorda i migliori Killers – fino alla narrazione country-rock, dal tono Dylan-iano, della title track e al blues da saloon di “All Summer Long”.
Ne risulta un disco davvero gradevole (si veda anche la solare, radiofonica “Creation”) e variegato, anche se raramente sorprendente.
15/11/2013