Der Noir

Numeri & Figure

2013 (RBL Music Italia/Goodfellas)
synth-wave

Il secondo Lp dei romani Der Noir arriva dopo appena un anno da quel debutto, “A Dead Summer”, che li aveva rivelati come un'interessante promessa creativa.
“Numeri & Figure” riprende da dove ci eravamo appena lasciati, in quel limbo metropolitano illuminato di sfuggita da vecchi neon e ritratto da pellicole esclusivamente in bianco e nero. L’inglese e l’italiano si alternano al cantato per esaltare la forza lirica o intimista dei pezzi, senza perdersi in un semplice gioco di marketing, sorreggendo quel senso onirico e un po’ da vecchia pellicola felliniana che troviamo disperso e inquieto lungo le canzoni del trio. Un susseguirsi di storie e un rincorrersi di immagini cinematografiche tra stanze di cemento e mari abbandonati che aveva affascinato al tempo del debutto, ma che oggi troviamo stranamente distaccato, come se l’immagine sullo schermo si fosse fatta improvvisamente più lontana.

Non che non vi siano buoni pezzi, anzi. Il trittico di apertura: “Carry On”- “Kali Yuga” – “L’inganno” sa raccontare un tremenda e meravigliosa composizione di sentimenti e suoni. Il ricordo della coldwave francese, filtrata da un’elettronica minimale, sa frantumarsi e sanguinare dentro la voce di Manuele Frau (accompagnato in "L'inganno" anche da Luca Gillian dei Die Selektion), per poi lasciare il passo a paesaggi glaciali illuminati da un antico sole vitreo. Una tensione spasmica trattenuta da un fascinoso distacco che rende i Der Noir un progetto lontano dal semplice trend revival wave.

Peccato che dopo la vibrante litania poetica di “Metamorfosi”, arriviamo alla title track del disco. Qui il discorso iniziato poche canzoni prima prende una forma retorica e statuaria che gira in parte su se stessa. Sebbene la forma, come quella delle successive “She’s The Arcane” e “Sunrise”, non manchi di pregevole fattura, pare quasi che si sia interrotta la linea narrativa e cinematografica dell’opera per girarci attorno, in un esercizio di stile interessante ma privo di mordente. Si perde per strada un fascino che il sassofono di “The Forms” (Pierluigi Ferro, Macelleria Mobikedi Mezzanotte) riesce poi a ricucire nel punto di chiusura di un’opera di passaggio.

Ci si allontana dai lidi gelidi di “A Dead Summer” verso un’identità ancora più composita, aspettiamo il promettente futuro.

04/10/2013

Tracklist

  1. Carry On
  2. Numeri e Figure
  3. Zero
  4. L'Inganno
  5. Sunrise
  6. Kali Yuga
  7. Metamorfosi
  8. She's The Arcane
  9. The Forms

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