Embassy

Sweet Sensation

2013 (Kning)
80s pop

Vecchi lupi, gli Embassy. Con “Sweet Sensation” sembrano rivendicare il loro diritto di primogenitura sulla scena pop svedese, deglutendo onnivori le velleità di buona parte delle band dell’onda lunga che va dai Radio Dept. ai Mary Onettes. Chi arriva per primo è poi difficile da scalzare, sembrano dire, con il jangle-funk di “Livin’ Is Easy”.

La sensazione generale, nel disco, è però anche quella di un easy listening di gran classe: la Svezia balearica di “International” ne è uno degli esempi maggiori, con questa sensualità annacquata, questa eleganza androgina, che faticano a imprimere la tipica freschezza delle band scandinave. Lo stesso vale per “Nightshift”, che ha però quella marcia sbarazzina dei Go-Betweens (la stessa che si ritrova nella bella “It’s Always The New Thing”).
Insomma in “Sweet Sensation” si nota la tensione al perfezionismo formale, la cura nel dettaglio dei suoni e delle soluzioni, ma a volte il calcolo pare fin troppo evidente.

Così il pop degli Embassy appare gelido, pur nella sua impeccabile costruzione. Forse il disco meno sintetico ed elettronico della band, e allo stesso tempo il più Labrador-iano, “Sweet Sensation” è, in definitiva, un disco che non lascia il segno.

12/02/2013

Tracklist

  1. Roundkick
  2. Related Artist
  3. International
  4. Livin’ Is Easy
  5. Nightshift
  6. I-D
  7. It’s Always A New Thing
  8. U
  9. Everything I Ever Wanted


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