Ensemble Economique

Light That Comes, Light That Goes

2013 (Denovali)
synth-ambient, dark atmospheric music

L'iperprolifico Brian Pyle, ex-Starving Weidos e fittizio titolare unico dell'enigmatica Ensemble Economique, ha avuto modo di farsi notare parecchio in un 2013 di grandi conferme e nessuna novità nel ramo ambientale della musica elettronica. Prima la consacrazione dell'osannato “The Fever Logic L.P.”, disco che è riuscito a convincere in maniera sorprendente il pubblico tanto quanto la critica settoriale e non, poi lo split (arte nella quale è da sempre specializzato) con gli Heroin In Tahiti, e infine la definitiva conversione al dark-ambient di “The Vastness Is Bearable Only Through Love”, a parziale discapito della coltre noir che aveva pervaso i suoi lavori dal 2010 in poi.

Non fosse bastata la già notevole mole produttiva, l'imprevedibile compositore si ripresenta ora licenziando ben due album in contemporanea, a inaugurazione del nuovo, importante sodalizio con Denovali. Due lavori profondamente diversi, per natura e ambientazione, la cui uscita simultanea sembra quasi rappresentare il tentativo di tenere aperti due discorsi al medesimo tempo, di scindere nettamente in due parti l'universo affrontato e sviluppato fino ad oggi nel medesimo calderone. Così, per un “Interval Signals” che cerca di isolare le componenti più terrene e concrete del suono dell'Ensemble, c'è un “Light That Comes, Light That Goes” che pone invece l'accento sul lato più visionario ed evocativo della musica del californiano, agganciandosi senza mezzi termini a quella frangia dell'odierna ambient music in stretto contatto con la componente più atmosferica del post-rock.

“If You Need Help” apre in dodici minuti di dissonanze e pece nera, ricongiungendosi direttamente all'ormai lontano “At The Food Of Nameless Roads” che segnò l'inizio dell'avventura senza però ripresentare spunti altrettanto interessanti. Il tempo che la luce si affacci fra la sottile coltre nebbiosa della title track ed ecco che la catapulta di “Ksenia” apre la porta a girandole di arpeggiatori e slanci dronici, memorie che sembrano portare Erik Wøllo su un pianeta deserto e arido, che è anche il più interessante su cui l'astronave del disco si ferma. Quest'ultima approda poi sul suolo lunare nella distesa di “Glass On The Horizon” e torna sulla Terra per una sosta breve nella fugace e poco incisiva “As The Train Leaves Tonight”, salvo poi riprendere il volo e perdersi nell'universo di “Radiate Through Me”, alienazione astrale e inquieta, calorosa ma tutto fuorché rassicurante.

Quel che Pyle sembra cercare di fare con questo breve album, alla luce anche di quanto espresso nel suo gemello diverso, è raccogliere ed esporre le diverse declinazioni della forma del suo suono, svuotata di quella sostanza che le imprevedibili costellazioni di field recordings ed effetti sonori immerse in clima noir rappresentavano nei suoi lavori più lungimiranti. Il risultato è un disco che scorre via liscio, fra ottime idee, spunti realizzati e altri privi del mordente necessario a trovare un compimento. Vien da chiedersi, per quanto invano, cosa sarebbe potuto nascere se, anziché separare le componenti della sua musica, l'uomo-Ensemble avesse cercato di incrementare l'intensità del dialogo fra le stesse. Quanto resta è invece una manciata di buone atmosfere e un paio di spunti da non trascurare: chissà mai che possano essere questi, in un futuro prossimo, i cardini dai quali partire per tirare le fila dei discorsi solo abbozzati e progettati negli ultimi lavori.

23/12/2013

Tracklist

  1. If You Need Help
  2. Light That Comes, Light That Goes
  3. Ksenia
  4. Glass On The Horizon
  5. As The Train Leaves Tonight
  6. Radiate Through Me

Ensemble Economique sul web