Gazelle Twin

Mammal Ep

2013 (Sugarcane Records)
electro, ethereal, downtempo, trip-hop

Il recente debutto discografico di Elizabeth Walling (il suo primo album, "The Entire City", risale al 2011) ha portato alla ribalta questa artista vocale con la predilezione per i suoni "scuri" e un aspetto decisamente goticheggiante, tanto che, giusto per fare un esempio, la sua "Bell Tower" è stata usata da Ridley Scott per la colonna sonora del film "Prometheus".
Notorietà guadagnata tramite un impatto a 360° tutt'altro che debole, non solo tramite musiche fascinose, ma anche per via di stupende copertine e del contorno iconografico di cui si fregia (foto artistiche dai blu accesissimi, concerti molti teatrali, elaborati vestiti, sofisticate citazioni filmiche nei propri video), in modo da valorizzare in senso più ampio le proprie uscite che da molti saranno fruite solo in digitale.
Dall’altra parte, i temi ricorrenti delle canzoni possono attirare per la loro bizzarrìa: è noto l'interesse della cantante per ripetuti dettagli anatomici (solo adesso troviamo mano, cuore, braccio) e l'alienazione percepita tra corpo umano e il proprietario che lo abita porta la nostra in territori curiosi e immaginifici.

È difficile catalogare quest’opera in un quadro preciso: soffici e suadenti vocalizzi sono ritmati o interrotti dal dispiegarsi di suoni ed effetti che a volte ricamano, a volte arricchiscono e a volte spiazzano, in un complesso rapporto armonico. La Walling, pur essendo soprano, non pone la sua voce al centro della composizione né cerca di portare le sue capacità al limite, ma anzi la diluisce, sul tappeto elettronico, richiamando i Massive Attack di “Mezzanine” e certo trip-hop anni 90, nonché alcune delle suggestioni più eteree della contemporanea witch house, anche se i rimandi sono molteplici e i paragoni con Bjork, Knife e Fever Ray si sprecano.
In realtà il raffronto sarebbe limitativo, perché nel calderone da cui attinge ci sono anche l'elettronica di John Foxx e di Carpenter, e i suoni di gruppi tra loro lontanissimi, come i Wire e i rapper Death Grips.

Venendo allo specifico, questo Ep è strutturato in tre brani inediti (di cui una reinterpretazione di "Heartbeat", originalmente scritta nel 1978 dai Wire, qui in proposta in una versione quieta e liscia) e ben 4 remix di altrettanti artisti in voga nella scena alternativa. E se della Wallace si è parlato, il contributo maggiore forse viene dai remix stessi: Renaissance Man punta sull'accentuare i profondi bassi fino al riverbero e ritocca la voce con una pregnante distorsione, puntando a una sorta di lento e gelido hip-hop, mentre Clint Mansell (autore dell'immortale tema musicale del film "Requiem For A Dream") sottolinea la melodia, adagiandola su un ambient piacevolmente ritmato. Alexander III, invece, scarta quasi tutta la voce per trasformare "I Turn My Arm" in un pezzo puramente techno, sfruttandone i bassi e i ritmi, cesellando un suono ipnotico e stratificato. Infine, Kuedo (alias di Jamie Teasdale, famoso artista dubstep) cerca di sottlineare la voce, eliminando il battito e lasciandola duettare con i sintetizzatori.

Le strutture ardite possono minare il potenziale del disco per un vasto pubblico e, viceversa, le canzoni a volte fin troppo melliflue possono apparire prive di mordente, nonostante la perizia profusa e i suoni ricercati. Ma resta sempre facile farsi ammaliare dai vocalizzi eterei di Gazelle Twin. Un’altra nota negativa è forse la ripetitività dovuta a un formato così piccolo: trattandosi di un Ep, la presenza di ben 4 remix (in buona parte) degli stessi brani fa sì che il riciclo a brevissima distanza possa creare presto un senso di sazietà. Bisogna comunque rendere onore al merito: una produzione cristallina che punta alla dinamica del suono, un'operazione ben studiata, un efficace dispiego di mezzi propri e di collaborazioni; tutti gli ingredienti per un'uscita di qualità.

11/04/2013

Tracklist


1. I Turn My Arm
2. Heartbeat         
3. This Is My Hand         
4. Clint Mansell, Gazelle Twin –  This Is My Hand (Clint Mansell Remix)         
5. Renaissance Man, Gazelle Twin –  I Turn My Arm (Renaissance Man Remix)         
6. Kuedo, Gazelle Twin – I Turn My Arm (Kuedo Remix)         
7. Azari & III*, Gazelle Twin –  I Turn My Arm (Alixander III Remix)

Gazelle Twin sul web