Hands

Synesthesia

2013 (Kill Rock Stars)
alt-pop-rock

Se è vero che negli ultimi tempi si è assistito a un'autentica ondata di act provenienti dalla perfida Albione a tenere lo sguardo puntato verso gli attuali scenari dall'altra sponda dell'Oceano Atlantico, non si può dire esattamente lo stesso a fattori invertiti.
Quello che però vale in entrambi i casi, è che non basta essere innamorati delle espressioni artistiche di un altro paese, se quello che manca è poi la capacità di riappropriazione e di rielaborazione. Ne sono stati palese dimostrazione di recente i brani più orientati verso l'r&b di “Body Music”, esordio dei britannici AlunaGeorge (pari pari ai modelli di partenza), ne è un'ulteriore conferma “Synesthesia” degli Hands, quartetto losangelino anch'esso al debutto, per una Kill Rock Stars in cerca di nuovi talenti da annettere al proprio roster. Per farli però decollare (e non soltanto a livello di pubblico) sarà necessario qualche aggiustamento piuttosto forzato all'interno della loro formula, che rincresce dirlo, sa fin troppo di risaputo.

Chiaramoci, non si tratta di un brutto disco, totalmente da buttar via: gli Hands sanno scrivere una canzone, magari arrangiarla con qualche accorgimento bizzarro (un intervento elettronico qua, una spruzzata di voci effettate là, un tocco quasi math a giocare con la melodia da qualche altra parte) e renderla estremamente catchy (l'iniziale “Trouble”, in particolare modo, centra perfettamente il bersaglio), ma in tutta sincerità questo non basta a decretare la bontà del disco, specialmente quando di band capaci di scrivere e arrangiare canzoni ne si trovano a iosa.
Tra citazioni (talvolta spudorate) alle brezze estive dei Friendly Fires (“Lonesome Body”, “Videolove”), echi math/prog sulla scia della scena che vede Everything Everything e Dutch Uncles tra i suoi attuali protagonisti (la stessa “Trouble”, “The Game Is Changing Us”), sprazzi di malinconia brit (diffusi un po' in tutto il disco), i quattro realizzano una divertente mezz'ora di pura freschezza pop, che però non riesce mai a discostarsi da un ben congegnato tributo a un'intera scena, non ambisce a qualcosa che vada oltre il confortevole steccato dell'adulazione.

“Synesthesia”, in definitiva, lancia una band di artigiani pop tutti in potenza, a cui sfugge ancora l'elemento più significativo di tutti, ossia la personalità. Una volta agguantata, sarà davvero dura resistere loro.

22/08/2013

Tracklist

  1. Trouble
  2. Videolove
  3. Elegant Road
  4. Brave Motion
  5. The Game Is Changing Us
  6. House Of Jars
  7. Lonesome Body
  8. Kinetic
  9. Nothing But Animals
  10. Take It All

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