Hola La Poyana

C’era un po’ da temere, dall’esordio di Raffaele Badas, il rosso bluesman di Cagliari. Il suo primo Lp poteva essere benissimo il classico disco beneducato e ammodo, il tributo di cuore a Mississippi John Hurt eccetera eccetera. Invece basta il titolo alla Woody Allen a sobillare il dubbio che in questo disco ci sia qualcosa di più che qualche esibizionismo chitarristico e un tentativo derivativo di evocare suggestioni del sud degli Stati Uniti.

Invece “A Tiny Collection  Of Songs About Problems Relating To The Opposite Sex” è un disco vivace non solo dal punto di vista meramente acustico, ma soprattutto da quello artistico. Slide prepotenti sul ponte della chitarra paiono a volte suggerire le sfuriate dei Dodos (“Don’t Leave Me Alone”, “As Time Goes By”), dei quali Raffaele sa anche riprodurre il senso di imprevedibilità bestiale, il sarcasmo che il duo americano evoca in maniera così violenta – tanto che si meriterebbe forse qualche colpo di coda in più, che invece si perita solo di suggerire in tracce come “Targets”, con azzeccate parti per viola e piano.
Ma l’ispirazione di Hola La Poyana ha in serbo anche un tono più lieve, con la sorprendente, ottima traccia alla Neil Halstead di “Giraffe’s Neck”, contrappuntata dallo stornello balneare, all’ukulele, di “Just To Say”, fino alla chiusura di questo “tema minore” soul-folk nella finale, Vernon-iana “The Best Way To Leave”.

Non ci si può non aspettare che ci si avventuri, almeno brevemente, nei territori di John Fahey (“There’s A Big Difference Between Heart And Liver”) – meno ci si può aspettare che Raffaele sappia conquistare anche (e soprattutto?) in tentativi più di suggestione come questo.
Si sente l’assenza di qualche mezzo in più, ma, se possibile, questo non fa che aumentare il senso di vicinanza del disco – un saluto alla Poyana, allora!

08/11/2013