Il Buio

L'oceano quieto

2013 (Autunno Dischi)
emo-core, post-core

"E noi stupidi quanto basta per non mentire
E noi stupidi quanto basta per usare
parole più grandi di noi.
Continueremo ad annoiarti coi nostri noi"
(Il Buio - "Parole alla polvere")

Secondo le intuizioni filosofiche di Ippocrate e i tentativi empirici di Galeno, gli umori sono i liquidi che si muovono e scorrono nel corpo; spostano i pesi sulla bilancia del comportamento, filtrano la sensibilità del vivere inducendo un senso di intesa o di divorzio con ciò che convenzionalmente chiamiamo reale.
Baudelaire, primo ad alludere poeticamente all'umor nero, adoperò spleen per riferire la malinconia, quel male di vivere che deriverebbe dai succhi neri della bile, ma che probabilmente è condizione intrinseca di un pensiero romantico post-illuminista che ancora entusiasma gli uni e perseguita gli altri; il romantico è così, estraneo alla dicotomia del tutto e nulla eppure estremo quando sceglie di prendere posizione, ritrovandosi inconsciamente redentore dell'attimo della scelta e del bivio della condotta.

Il Buio, con l'esordio su lungo periodo "L'oceano quieto", arrischia scorci romantici e matematiche illuministe, mal educando il paesaggio con squarci lirici intrisi di assenzio e malumore, tipici di un movimento hardcore italiano anni 80-90 (Negazione, Sottopressione) e con cascate di parole legate all'emo-core nazionale e non.
I cinque di Thiene - Alberto Zordan (basso), Andrea Grigolato (chitarra), Nicola Cioffi (chitarra), Mattia Bardin (batteria), Francesco Cattelan (voce) - arrivano a "L'oceano quieto" dopo aver prodotto un 12" omonimo nel 2010 e il 7" "Via dalla realtà 7" datato 2011, base teorica per questo primo vero lavoro distribuito da To Lose La Track e prodotto dalla "propria" Autunno Dischi.

I movimenti "umorali" del disco sono di osmosi inversa: quando ci si incanala nelle note d'esordio di "Parole alla polvere" - pezzo probabilmente meglio rappresentativo - nel seguito "Marionette" oppure in "E' notte qui" si sentono gli echi rabbiosi di emo-core prototipico, i contraccolpi delle pelli da punk-hardcore di scena torinese e gli incastri nitidi di chitarra di Fugazi e At The Drive-In; quando invece si ascoltano il singolo di lancio "Da che parte state" e "Via dalla Realtà, 7" si mantengono le idee liriche di riflessione e impegno (in certi tratti Bennato sussurra agli orecchi), spazzando musicalmente l'inquieto e proponendo melodie positive e agilmente pop-core. "Naufraghi e Viandanti" e "Nel Vento Freddo" riprendono il filone emotivo di parole e suoni da chitarre secche e taglienti, mentre passano nell'anonimato "Edonè: il Clochard" e la chiusa "Sam".

Il codice comunicativo de Il Buio, diretto ma arzigogolato, passa il messaggio fuori moda di chi vuole andare contro, a tutti i costi, soffrendo nel non riuscire a cambiare le cose, quelle che dice perché pensa, che fa' perché crede; ed è una difficoltà superiore negli animi passionali, nei caratteri romantici che non vogliono piegarsi alla realtà, perché credono che in fin dei conti sono ancora loro gli unici a saperla gustare, pur nera che sia.

12/11/2013

Tracklist

  1. Parole Alla Polvere
  2. Marionette
  3. Nel Vento Freddo
  4. West
  5. Via Dalla Realtà, 7
  6. Da Che Parte State
  7. Edonè: Il Clochard
  8. E' Notte Qui
  9. Naufraghi e Viandanti
  10. Sam

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