Ritorna Hannes Norrvide, un anno dopo quel passo falso, “Growing Seeds”, che ci aveva lasciato abbastanza interdetti, e il discreto interludio di "Saluting Rome".
Questo nuovo lavoro, uscito per l'americana Sacred Bones, ci porta in una realtà sonora più chiara e strutturata rispetto alle ultime crude composizioni firmate dall'artista svedese. Disegnando fluide linee sintetiche dai contorni bluastri e malinconici, i nuovi brani sviano spesso tra ritmiche dancey dalla diretta pulsione muscolare e confessioni intimiste, sepolte e messe in secondo piano rispetto a una parte strumentale che ha preso sempre maggiore rilievo.
È questo il caso del duo di apertura: “I Found Love” e “Breaking Silence”, in cui la voce di Hannes è percettibile in maniera confusa, sommessa rispetto a ipnotici effetti eco o agrodolci melodie di rassegnazione. Una voce sotterranea che scompare in gran parte nel corpo centrale dell'opera, in cui vediamo un nuovo abito dell'artista: un passaggio dal retroterra più legato alla wave sintetica e minimale, talvolta sporca e industriale, verso un'elettronica aperta, vicina al gusto dei Trust come degli ultimi Vår (in cui troviamo anche Loke Rahbek, che accompagna in sede live il nostro Hannes).
“Another View” e “Barcelona” sono momenti di apertura mentale, il dischiudersi di un orizzonte solare e psichedelico prima sconosciuto, che, tracciato da synth space e ripetitivi, trova finalmente espressione piena.
“End”, posizionata come spartiacque del disco, rappresenterebbe il completamento di questa mutazione stilistica, introducendo così “Perfect View”, dai toni decisamente rave e dai colori acidi e psicotici, e la magia onirico-geometrica di “Kirsten”, tra architetture claustrofobiche e macchie di Rorschach.
Il discorso viene infine concluso nella sintesi di “Vibrant Brother”, in cui la gelida meccanica synth-wave si liquefà nelle trame rarefatte di un'elettronica soffusa e fragile, dando vita a un golem affascinante e notturno.
Una scultura che racchiude un'ombra pensante, malinconica e inintellegibile, che ben riassume il nuovo capitolo del percorso di Hannes. Un tragitto che lo vede afferrare una forma mentis nuova e al tempo stesso capace di assimilare i caratteri fondanti della sua natura decadente e chiaroscurale.
05/07/2013