Malato

Quanti ignorano chi siano i Malato e dovessero giudicare il contenuto musicale solamente dalla copertina, lo riterrebbero un gruppo ska, magari sulla scia degli Statuto. Vespa, Fiat 500 vintage e il logo del gruppo racchiuso dentro scacchi, che rimandano alla classica grafica mod, sono infatti gli elementi che caratterizzano la front cover di “Avamposto Malato”, il secondo ritorno del combo romano. Ma qui di suoni in levare e di ritmi zampettanti non ce ne è traccia, poiché in tutta questa rappresentazione bisogna far fede solo al nome della band.

E', appunto, musica disturbata e deviata, figlia di quell’industrial esoterico caro a personaggi come Throbbing Gristle e Chris&Cosey, con proprio Cosey Fanni Tutti ringraziata, per l’ispirazione e supporto, nel booklet. La formazione è composta da personaggi storici dell’industrial noise esoterico nazionale attivi negli anni anche con altri progetti di spessore come Ain Soph e Circus Joy. Dunque un quintetto di artisti con un certo curriculum alle spalle e che qui si avvalgono anche di validi ospiti, come Eranot dei Sys2064, Lucianno Lamanna dei Der Noir, Simona Ferrucci delle Winter Severity Index e il dj e produttore Laconero.

Brani come “Teot” sono poi episodi che affascinano particolarmente perché tirano in ballo, nella scia dei ricordi, formazioni come Bourbonese Qualk del periodo “My Government Is My Soul”, anche per il cantanto distorto, mentre “Distruzione” vanta una seduzione perversa cara a quel “folle” di Monte Cazazza che potrebbe apprezzare la sciamanica quanto libidinosa voce femminile.

“Avamposto Malato” è un disco di spessore e intrigante nel suo divertito gioco di contraddizioni tra immagini e suono.

08/07/2013