Mueran Humanos

Dopo un debutto denso e organico, sorretto da una chimica spettrale e magnetica, ricca di riferimenti estetici, esoterici e stretto a una contorta e affascinante rielaborazione degli stilemi post punk, kraut e synth-wave degli scorsi decenni, il duo argentino ritorna con un 12” di ulteriore ricerca e approfondimento.

Carmen Burguess e Tomàs Nochteff  scrivono con “El Circulo” i contorni distorti e lisergici di un viaggio tra ritmi motorik e lande di psichedelica kraut, sorreggendo su di sé il peso di una visione estatica complessa in cui ogni millimetro, ogni secondo, ogni piccolo elemento ruota vorticosamente in una perfetta spirale sciamanica. 
Un’attrazione psichica-gravitazionale circonda e dona linfa a questo disco; forte di una penetrante pulsazione cerebrale, riesce a destrutturare lo spazio-tempo, raggiungendo nella seconda traccia “La Langosta” una preziosa capacità di sintesi, che scardina lentamente e senza indugi i movimenti cerebrali, il quieto fluire del reale, tra elettroniche minimali e drum machine organiche.



I Mueran Humanos hanno saputo raccontarsi non come semplice gruppo del “wave revival”, ma come un progetto estetico dalle influenze diverse e capace di fonderle in sempre nuove forme. Questo nuovo 12” è un tassello nuovo e importante nel loro percorso, che ci conferma una visione che ha ancora molto da svelare.

16/03/2013