Zahava Seewald e Michaël Grébil ci ricordano la tragedia subita dal popolo ebraico durante le deportazioni naziste e fasciste con un disco che è un racconto da ascoltare ad occhi aperti.
Una storia straziante ricca di poesia, creata per immagini e musicata grazie al talento di Michaël Grébil (Hespèrion XXI, Zohara) e alla voce di Zahava Seewald (Mosaic, Zohara). Ad aiutarli pochi fidati musicisti: Haïg Sarikouyoumdjian (duduk), Christophe Morisset (serpent) e Julie Vermeulen (viola).
Le parole sono tratte da opere di Leah Goldberg, Leyzer Aykhenrand, Moyshe-Leyb Halpern, Paul Celan, Richard J. Fein, Abraham Sutzkever, Konstantinos Kavafis, Rose Ausländer e Charlotte Delbo. La musica si adegua ai contenuti con eleganza e dovuta drammaticità, mescolando stili orientali e occidentali, classici e moderni. I testi nel libretto del bel digipak permettono di non perdersi una parola delle gocce di dolore distillate durante l'intera durata del disco.
In tutto diciassette brani da ascoltare dall'inizio alla fine, senza soluzione di continuità. In mezzo alla scaletta, il tradizionale accreditato a Samuel Naumbourg “Ono Tovo” risplende con la forza persuasiva di un passato proveniente dall'inizio dei tempi.
17/04/2014