I Soror Dolorosa suonano gothic-rock, ma il loro
background è il black-metal francese degli anni Zero: il
frontman Andy Julia, in particolare, ha militato come batterista in band come
Peste Noire e Nuit Noire, inoltre i suoi scatti adornano i
booklet di diversi gruppi-simbolo del filone:
Les Discrets,
Alcest,
Amesoeurs e altri ancora.
L'aria di contaminazione che permea tale micro-scena lambisce anche il
sound dei Soror Dolorosa, che viaggia infatti tra suggestioni cold-wave, post-rock atmosferico e accenni di shoegaze. "No More Heroes" omaggia nel titolo gli
Stranglers ed è il loro secondo album, dopo l'esordio "Blind Scenes" del 2011 e un Ep del 2009, "Severance".
L'album si apre con la epica "Silver Square": un basso pulsante detta legge, tratteggiando i contorni di una
wave dall'ampio respiro, atmosferica, puntellata da potenti e oscuri
riff di chitarra. Volendo cercare un riferimento, vengono subito alla mente i loro connazionali Corpus Delicti,
cult band transalpina attiva negli anni Novanta.
"No More Heroes" scorre lento ma inesorabile, per nove lunghe tracce: come un torrente d'inverno attraversa foreste di rami spogli e paesaggi algidi, tra affascinante post-punk ("Dany"), cold-wave magnetica ("Hologram") e lo spettro dei
Cure più "dark" ("Wormhole" potrebbe essere una
outtake di "Faith").
La produzione è cristallina, ed esalta la perizia e la cura impiegate dai musicisti per forgiare il loro vibrante rock gotico.
Neo-gothic ben suonato e di classe: come gli omologhi d'oltremanica (
Ulterior,
Terminal Gods) i Soror Dolorosa hanno trovato una "via" personale per interpretare la variante muscolare del
sound britannico più oscuro. Uscita imperdibile per gli amanti del
dark di qualità.
05/03/2013