Tempelhof

Frozen Dancers

2013 (Hell Yeah)
idm, ambient techno

I due Tempelhof si presentano alla prova del secondo album con un suono decisamente più elettronico rispetto all’esordio di quattro anni fa (“We Were Not There For The Beginning, We Won't Be There For The End”). Nel frattempo due Ep hanno segnato le coordinate del nuovo percorso artistico intrapreso da Luciano Ermondi e Paolo Mazzacani, che, lasciata la piccola Distraction Records di Newcastle, hanno firmato un contratto con l’italiana Hell Yeah.

Le asperità shoegaze del loro disco d'esordio si sono dissolte del tutto in colate di dream-pop ricoperte di silicio allo stato liquido: sulla maggior parte delle tracce di “Frozen Dancers” i due Tempelhof hanno colorato con atmosfere pastello morbidi saliscendi sognanti. “Drake”, ad inizio scaletta, è un acquarello alla port-royal; sulla seguente “Monday Black” il beat comincia a girare con passo lento e felpato intorno a spirali di zucchero filato.

La scaletta alterna brani più languidi e atmosferici ad altri più ritmati: “Change” insegue le ombre del dubstep, tra suoni metallici e ritmi in levare spezzati in due. Ad arricchire la tavola dei colori dell'album sono presenti in scaletta anche un paio di vere e proprie canzoni: “She Can’t Forgive” ricorda la malinconia dei migliori gruppi di Manchester. Su “The Dusk”, quasi in coda al disco, il ritmo prende a piegarsi in groove sintetici decisamente taglienti. “Scatebording At Night” è un bagno di ricordi che avvolge fin dalle prime battute, tra la potenza straziante della melodia e l’incedere ovattato del tappeto ritmico.

22/11/2013

Tracklist

  1. Drake
  2. Monday is Black
  3. Change
  4. Nothing on the Horizon
  5. Sinking Nation
  6. She Can't Forgive
  7. The Dusk
  8. Skateboarding at Night
  9. Running Dog

 

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