Tetuan

Qayin

2013 (Brigadisco / OnlyFuckingNoise)
mantra etno-stoner

Musica come ipnosi, suggestione e immagini. Quando un determinato lavoro riesce a coinvolgere con tali elementi il fruitore, vuol dire che ci si sta confrontando con un'opera d'arte. E proprio di questo si tratta parlando di “Qayin”, l'appassionante lavoro dei maceratesi Tetuan che tornano dopo l'Ep “Tela” del 2010.
Il titolo evoca la figura di Caino in lingua ebraica ed è un excursus sonoro all'interno di un pesante post-stoner che assume la frenesia di un mantra, sia quando decide di spingere verso dinamiche più vorticose, sia quando opta per soluzioni ambientali, tirando in mezzo scale mediorientali ed elettronica rumorista.

Titoli come “Rangoon”, "Luxor" o “Bengasi” fanno capire bene come i Tetuan vogliano trasportare l'ascoltatore in territori altri, ma non nei mercati affollati da chiassosi venditori e sorridenti turisti, bensì nelle strade più deserte e misteriose, dove, all'improvviso, si svela qualche tempio in cui si officiano sacri riti. Nel disco infatti si respira una certa tensione mistica, ma attraverso un suono più che mai terreno e viscerale, in un gioco di contrasti assolutamente coinvolgente ed estatico.

Ascoltando questo trio, si possono immaginare gli Isis, in versione templare, che scoprono il Sacro Graal, la cui rivelazione indica come l'approccio etnico, proposto dalle culture africane ed arabe, sia da inserire nel proprio abrasivo ed epico suono elettrico. In verità la band statunitense non ha mai pensato a questa soluzione, i Tetuan invece sì e per questo meritano un fragoroso applauso.

07/03/2013

Tracklist

  1. Rangoon
  2. Welcome To
  3. Bengasi
  4. Barakallahulekom
  5. Outrohn
  6. Quayin
  7. Hevel
  8. Luxor

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