Thousands

Strana storia, quella dei Thousands. Prima improvvisamente sulla cresta dell’onda con un disco di folk vagamente psichedelico – ma anche molto accomodante coi gusti del tempo – e immediatamente finiti nel radar dei maggiori pastori di tali sonorità (segnalati dai Fleet Foxes alla Bella Union), poi presto uscitine, per pubblicare, con pochissimo clamore, questo album autoprodotto e ascoltabile per intero gratuitamente.
L’altra cosa sorprendente è che questo secondo disco suona più a fuoco, con un taglio addirittura erudito – complici alcune collaborazioni inaspettate, come quella di Bill Frisell – e suggestivamente passatista, a inquadrare sfuggenti panorami gotici, che rimandano alle nebbie e alle maree del New England (“Capsize”), somministrando bucoliche armonizzazioni in punta di piedi, sulle orme di Simon & Garfunkel (“Cave Of Skulls”).

La scrittura di Kristian Garrard, autore delle tracce del disco, rimane il punto debole di un lavoro dal tono molto impegnato (il lento da gran finale di “Maybe” su tutte), in cui però le soluzioni armoniche sono purtroppo più un accavallarsi di suggestioni che altro, tenute insieme da una classe inaudita per il duo.
Un disco interessante, ma lontano dalla vera riuscita.

30/11/2013