Tomorrow's World

Tomorrow's World

2013 (Naive)
electro-pop

Tomorrow’s World ovvero, le inquietudini del (fu) giovane Jean-Benoît Dunckel. Da quindici anni sulla cresta dell’onda con il marchio Air, il bel francese dal ciuffo sbarazzino si concede la seconda uscita extra coniugale della carriera, che fa seguito alla precedente di sette anni fa sotto il moniker di Darkel. Se la prima fu in solitaria, per la nuova distrazione J.B. si sceglie una partner con tutti i crismi atti a rinfrescare una carta di identità forse non così datata, ma che punta inesorabile verso lo scoglio della mezza età. La fanciulla prescelta è Lou Hayter, avvenente tastierista del combo elettrodance britannico New Young Pony Club, qui anche in veste di cantante e co-autrice.

Le atmosfere scarsamente illuminate e le pose soft robotiche la fanno da padrona: se fossimo alle scuole elementari e se questo fosse un dettato di cui dover giudicare grammatica e calligrafia, non si potrebbe scendere al di sotto del dieci e lode, ma siccome la prospettiva è un’altra, occorrono altre considerazioni. D’altro canto, non vorremmo neanche sminuire un lavoro oggettivamente più complicato del dettatino, anche per un musicista ormai navigato come Dunckel: guardiamola allora dalla giusta angolatura, che è poi quella di una collezione di canzoni minimali e garbate, che vent’anni fa avremmo volentieri inserito tra quelle di un possibile pop prossimo venturo, ma che oggi possiamo limitarci a includere fra le eteree piacevolezze dell’ascolto.

Il disco oscilla fra gli algidi romanticismi degli Stereolab e gli ammiccamenti ai club più esclusivi dei Ladytron, anche se la bussola in mano la tiene pur sempre il mood degli Air, pur con forme meno sobrie ed elaborate. L’album scorre via con grande charme, ma senza particolari sussulti, fra l’aerea “A Heart That Beats for Me”, la ninna nanna in odore “Talkie Walkie” di “Think Of Me”, l’electroclash con bugiardino annesso di “Drive”, il trip-hop speziato Stereolab di “Pleurer Et Chanter”, e l’audace ma non troppo singolo ladytroniano “So Long My Love”.
Con “Don't Let Them Bring You Down” si segna il ritorno agli Air più floydiani, mentre con “Metropolis” si scomoda addirittura un incipit simil-“Sexy Boy” dei tempi che furono, per poi virare sugli ipnotismi soft-dance di “You Taste Sweeter”. Troppo giocato sugli stereotipi è il duetto di “Catch Me”, che digrada nell’innocente penombra di “Life On Earth” per posarsi infine sulle rarefazioni di “Inside”, davvero niente male, ma che nulla aggiunge alla figura già presente nel puzzle.

A conti fatti, “Tomorrow’s World” è una pietanza cucinata con la dovuta perizia, con tutti gli ingredienti necessari e di buona qualità e che, per giunta, si mostra assai bene sul piatto. Peccato che, alla prova del palato, lo sguardo scorra sulla tavola imbandita, posandosi istintivamente sulla saliera.

07/06/2013

Tracklist

  1. A Heart That Beats for Me 
  2. Think of Me 
  3. Drive 
  4. Pleurer Et Chanter 
  5. So Long My Love 
  6. Don't Let Them Bring You Down 
  7. Metropolis 
  8. You Taste Sweeter 
  9. Catch Me 
  10. Life On Earth 
  11. Inside