Urban Homes

Centres

2013 (Altin Village & Mine)
disco, hypnagogic
6.5

Tra radicali cambiamenti di formazione e un lavoro certosino protrattosi per quasi due anni, “Centres” si presenta con un bollettino di guerra nient’affatto indifferente.
Formatisi nel 2008, un vistoso bagaglio post-punk, gli Urban Homes erano riusciti a portare a termine fino ad oggi un solo Ep, prima di vari mutamenti di direzione e di line-up, tra gli ultimi la defezione del batterista, succeduto nell’incarico da Benjamin Riedl, con il piccolo dettaglio che il ragazzone batterista non l’è mai stato. Più di ogni altra alterazione, a dare la sterzata più evidente al progetto Urban Homes è infatti l’introduzione delle drum-machine e dei software, restituendo di fatto una band nuova, che flirta più con la house e la disco-music che non con i territori rock tradizionali.

Per farvi un idea più o meno vicina alla materia di “Centres” provate a immaginare come avrebbero suonato i Talking Heads si fossero formati trent’anni dopo, avessero firmato per Not Not Fun e condiviso i palchi con Sun Araw e Gang Gang Dance: giocondamente e candidamente disturbati, (neo)psichedelici e con pochi sfizi arty.
Le cinque tracce di “Centres” propongono infatti una non-forma, testi quasi inesistenti e una carica dance acchiappon, che evidentemente sente e segue il momento. La stratificazione è notevole, inglobando bassi "dub", percussioni acustiche e un vasto arsenale di effetti e chitarre, incastrati in maniera intelligente, al punto che è difficile non restarne travolti o quantomeno accattivati.

“Centres”, però, ha anche un rovescio della medaglia, ed è più precisamente la mancanza di una qualche sostanza più solida, l’impressione che al di là del piacevole carpe diem si celi un imbarazzante nulla, ancora meno comprensibile vista la durata e l’intensità della gestazione.
Perplessità probabilmente sciolte nel vicino futuro, rimandate alle fitte date del prossimo tour e al progetto di un secondo album. Nell’attesa del quale possiamo giocare col piedino e gustarci il primo sole di primavera sulla spinta di un esordio tutt’altro che disprezzabile.

10/03/2013

Tracklist

  1. Ivory Tower Guard
  2. Aurora
  3. Ayran Gifbek Mersi
  4. Full Trance Effect
  5. Untitled Luv

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