Wavves

Afraid of Heights

2013 (Mom + Pop)
pop-punk

Personaggio tra i più chiacchierati degli anni 10, il 26enne Nathan Williams, cerca, con il suo quarto Lp, di superare il parto gemellare con Best Coast e rilanciare un hype mai comunque rientrato, grazie a esibizioni avventurose (vedi al Primavera Sound) e a un arresto per droga lungo una notte, in linea con il personaggio. Il "Re della spiaggia"  è tornato insomma, ma questa volta l'attitudine high lascia per lo più il passo ai postumi della sbornia, che non placano il lancio di perfetti refrein surf-punk sulle strade della primavera-estate, ma che, alla fine, ci ricordano come mai prima di ora i limiti del talento di Williams. 

Con il supporto del multi-strumentista come lui alchol addicted Stephen Pope e del produttore di successi pop John Hill, ma con Nathan che si paga questa volta di tasca propria le registrazioni, l'incrocio di Nirvana, Weezer e Green Day, risulta, almeno in apertura, di nuovo uno sballo. Difficile non lasciarsi coinvolgere dall'irriverenza delle melodie pop di "Sail To The Sun", ma sorprende anche l'inedito gusto nichilista di "Demon To Lean On", sorta di sfida diretta a Cloud Nothings (si ascolti "No Past, No Future").
Lo stesso frontman della band californiana ha confessato di essere entrato in una nuova fase, che ha influito sulle tematiche affrontate nell'album: "You know the tone of King of the Beach and the first two records? Like, I 'got no car, got no money, but, I still got my parents' house to live in so it's not that bad. It could have been much worse, and now, my parents have no money and I'm paying their rent while I'm paying my mortgage. In general, the realness of life starts to hit you later on. That's more prominent on this record." 

Il problema è che il tentativo di allontanarsi dall'irruenza leggera dei motivi surf-punk sembra portare il gruppo fuori dalle ragioni della propria esistenza. La dimessa "Dog" rallenta così troppo la velocità senza che vengano trovate sostanze di conforto alternative, mentre anche gli episodi più lisergici, come "Mystic", appaiono parentesi dall'incerta consistenza. Sbalzi di umore che continuano anche nella seconda metà dell'album, in cui soltanto il nuovo inno "Paranoid" e la redenzione religiosa di "Gimme A Knife" divertono davvero. Stentano invece la title track, che si pone in scia della weezeriana "Tired Of Sex", ma senza che si raggiunga la stessa necessaria intima deflagrazione e la conclusiva "I Can't Dream": ostico approfondimento di tematiche cliniche, difficilmente digeribile. 

In un periodo in cui proliferano le uscite di successo di attitudine punk – gli interessanti Metz, gli oscuri Iceage e i più brutali Pissed Jeans – gli Wavves cercano di mantenersi la loro fetta come lato pop e ozioso della vicenda, anche in parte legittimati dal talento e dalla personalità del loro fondatore. 
"Afraid Of Heights" offre ancora, così, alcune riuscite celebrazioni di ebbrezze surf, ma anche troppe riflessioni sul senso di vertigine causato dal ritorno alla realtà: alla fine, il risultato è un album troppo lungo e impegnativo, in contrasto con gli stessi principi etici portati avanti da Nathan e compari.

03/04/2013

Tracklist

  1. Sail To The Sun
  2. Demon To Lean On
  3. Mystic
  4. Lunge Forward
  5. Dog
  6. Afraid Of Heights
  7. Paranoid
  8. Cop
  9. Beat Me Up
  10. Everyhting Is My Fault
  11. That’s On Me
  12. Gimme A Knife
  13. I Can’t Dream


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