When Nalda Became Punk

A Farewell To Youth

2013 (Shelflife Records)
alt-pop
7

Sebbene il nome possa trarre in inganno, i When Nalda Became Punk con il punk non hanno nulla a che fare, almeno non direttamente. Nato come progetto solista nel 2006 da Elena Sestelo e allargato nel 2011 a duo con l'ingresso di Roberto Cibeira, la coppia spagnola trova finalmente casa sull'americana Shelflife Records, ormai una delle etichette che più di tutte (probabilmente insieme alla Matinée) ama giocare con le sfumature policromatiche del pop indipendente, facendosi inevitabilmente carico ogni volta di godibilissimi esordi.

Il debutto "A Farewell To Youth" dei Nostri si muove tra un'effervescenza propria di un certo modo di fare pop ormai fortissimo nella tradizione spagnola (si pensi ai Vacaciones, La Casa Azul o La Pequeña Suiza) e una digressione indie-pop inglese la cui storia è già più che ventennale (Helen Love, Heavenly). Ingenuo, colorato ed eclettico, si districa quindi su leggeri, ma martellanti, beatbox di sottofondo, drum machine pulsante e una cospicua dose di tastiere a trionfo di tanta, tanta melodia.

Sotto la supervisione di Ian Catt (ai controlli sulla Shelflife già con Dylan Mondegreen, oltre che in passato su Saint Etienne, Field Mice etc.) i When Nalda Became Punk confezionano canzoni frizzanti e scanzonate ("When It'll Come", "A Farewell To Youth") che si susseguono senza soluzione di continuità a corpose circolarità elettriche in odor Pains of Being Pure at Heart ("Satellites"); bubblegum-song ammantate da synth ("Summer, You and Me"); guizzi dal sapor j-pop ("Modest Circus"); scatenati assalti esplicitamente power-pop ("Moderns You Should Stay Home", "My Headache is Gone", "Sometimes") e delicate alternanze vocali ("Songs of Love", "Before 5"). 

Al di là di questi momenti e al fatto che la maggior parte dell'energia e dei tempi dell'album sono sintonizzati quasi sempre su una vivace euforia di fondo, il tono complessivo è un po' sommesso tra angoscia e giovinezza ormai perduta: certe ballate ("The Young Artist") funzionano difatti piuttosto bene, dando l'opportunità alla Sestelo di disimpegnarsi tra vocalità quasi malinconiche. Si tratta comunque di un debutto in cui i membri, al di là di qualsiasi gioco di somiglianze, riescono a garantire una consapevolezza che traspare nella gradevole facilità d’ascolto delle sue undici canzoni.

Qualcuno diceva "Indie-pop Ain't no Pollution", be' al cospetto di queste semplici sovrastrutture pop dall'impatto immediato potremmo anche dissentire.

15/02/2013

Tracklist

  1. When It'll Come
  2. Satellites
  3. Summer, You And Me
  4. Songs Of Love 
  5. The Young Artist
  6. Before 5
  7. Moderns You Should Stay Home
  8. Modest Circus
  9. Sometimes
  10. A Farewell To Youth
  11. My Headache is Gone

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