Abiku

La Vita Segreta

2014 (Sherpa)
alt-pop, dream-pop

Sembra quasi un consiglio ai tanti aspiranti e/o sedicenti artisti nostrani: meglio vivere una “vita segreta”, impalpabile ed effimera agli occhi degli altri, popolata di metafore ricorrenti e sottili trasfigurazioni del reale, di natura e sogno che si confondono in un continuum ormai indistinguibile.
È questo lo stato d’animo che permea il secondo disco degli Abiku, giovane gruppo grossetano che ha già un suo piccolo seguito, meritato dopo il riuscito esordio di “Technicolor”, che si può raccontare come un bel modo di aggiornare il cantautorato italiano degli anni 70 al pop indipendente internazionale, con atmosfere da Captured Tracks e labili richiami a dream-pop e shoegaze.

“La Vita Segreta” supera di slancio le suggestioni – in alcuni casi ancora embrionali – di “Technicolor”, regalandoci un disco dalle aperture strumentali smaglianti (le esplosioni sintetiche di viola e verde del finale di “Parsec”, alla Flaming Lips, tra gli apici emotivi del disco), sulle quali si stagliano le liriche di malessere provinciale e di straniata osservazione di Giacomo Amaddii Barbagli.
Tra beat-pop arrangiato da James Mercer, in “Otto Ore” e “Canzone Nichilista”, ballate di sognante romanticismo in punta di glockenspiel, alla Gino Paoli, omaggiato dalla band in una serie di cover che ha introdotto “La Vita Segreta” (“I Fantasmi Della Casa Accanto”, “Non Andare Via (Parte I)”), gli Abiku realizzano un caleidoscopio di sensazioni musicali, che vanno dal trasporto emotivo (“Parsec”) al semplice godimento uditivo – sebbene spesso manchi qualche guizzo, o un’impronta melodica più netta, perché si realizzino vere e proprie gemme auto-consistenti.

Rimane però una cura per gli arrangiamenti, una passione per il proprio prodotto musicale e per la costruzione di un immaginario coerente di primissimo piano per il panorama nostrano e non solo. Ogni strumento fa voce a sé, soprattutto il basso di Virna Angelini e le tastiere di Edoardo Lenzi, quasi prepotenti nell’imprimere le proprie coloriture sui brani di “La Vita Segreta”. Ed è quindi da sottolineare come il tutto risulti sì stratificato e, a volte, quasi soverchiante (“Canzone Nichilista” contiene almeno tre canzoni, “Non Andare Via (Parte II)” ospita una progressione dall’epica seventies), ma mai barocco. Gli Abiku sono ormai ben più di una promessa – ma c’è ancora tanto da dire.

26/09/2014

Tracklist

  1. Guerra Civile
  2. Canzone Nichilista
  3. (Dammi Una Mano) Pakistan
  4. Qui Non Succede Mai Niente
  5. Sommergibile
  6. I Fantasmi Della Casa Accanto
  7. Fonteblanda
  8. Parsec
  9. Il Tema Della Vita Segreta
  10. Otto Ore
  11. Non Andare Via (Parte I)
  12. Non Andare Via (Parte II)


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