Bad Apple Sons

My Dear No Fear

2014 (Bad Apple Sons)
post-punk

Nel 2010 usciva, anche un po' in sordina, il disco d'esordio di un quartetto fiorentino chiamato Bad Apple Sons. Quel lavoro omonimo fu un'autentica, fulminante, rivelazione di una band che sapeva maneggiare al meglio la materia post-punk, quella che sostanzialmente si sporcava le mani anche con il blues più marcio quanto con una sperimentazione cupa, di natura percussiva dark-ambient, realizzando un disco di grande fattura, rimasto però confinato tra i cultori dell'undeground italiano più nascosto.

Dopo quattro anni di assenza la band si presenta finalmente con il secondo capitolo non deludendo le attese. “My Dear No Fear” è infatti un lavoro al quale il gruppo ha lavorato con impegno, anche se poi le registrazioni sono state relativamente veloci, con il supporto alla produzione di Paolo Mauri, già al lavoro con Afterhours e Le Luci Della Centrale Elettrica.

Le nove composizioni del disco sono sempre vibranti di un nero pulsante che si esprime con linee di basso incisive quanto artefici di poche, essenziali note. Le chitarre tirano fuori riff ossessivi che penetrano la mente come fossero delle unghie che scavano la materia cerebrale. Il cantato, in inglese, è tanto enfatico quando c'è da andare su con la velocità del sound, quanto contorto, quando le dinamiche sono più dilatate e insofferenti.

Il disco rende tributo all'eleganza di Woven Hand e alla “malattia” di Michael Gira, in chiave sia Swans che Angels Of Light, dunque una violenza insita in ciascun brano che si esprime con nervose composizioni che i cultori della cara e vecchia scuola post-punk non possono proprio trascurare.
Questi “figli”, pur tributando i padri, hanno già da tempo inziato a percorrere una propria strada che diventa necessario incrociare.

07/03/2014

Tracklist

  1. Free Neural Enterprise
  2. Tempesty Party
  3. My Dear And Fear
  4. The Holiest
  5. Ascend
  6. Cowards
  7. Black Monkey
  8. No No
  9. Stop Shankin' Rope


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