Billy Torello

Il passato ha gli zoccoli

2014 (Fumaio)
folk, fingerpicking

Dei due alter-ego di Angelo Bignamini, batterista dei Great Saunites, quali Lucifer Big Band e Billy Torello, il secondo rappresenta l’anima altera ed economica della sua arte, un’elegante imitazione del folk-blues celestiale di John Fahey che ha fruttato due volumi di “Ultime notizie dalla tartaruga” (cfr. il no. 16 di “Dieci piccoli italiani”).

Il terzo “Il passato ha gli zoccoli” paga l’ormai usuale pegno all’American primitive guitar nella toccata radiosa “Sulla costruzione del ponte sull’Adda” e in quella guardinga con sottofondo di grilli di “Notturno”, nel vaudeville-blues di “Le pulci pesano sul cuore come elefanti” e nella danza appalachiana-stomp con sostegno swing di “Quanto può mancare una catena”. Questi brevi episodi superano in impeccabilità quelli dell’Egle Sommacal di “Legno”, ma ancora non valgono il suo talento.

Nella due tracce estese Bignamini invece inizia a emanciparsi solennemente. I quasi 8 minuti de “Il figlio calvo” sono una fantasia flamenco intensa e addolorata che aspira a diventare soliloquio di emozioni silenti, con una coda quasi virtuosistica. Nella title track affiora un nuovo modello, il valzer desertico alla Ry Cooder, trasfigurato a lamentazione hare krishna via via più corale e allucinogena in gong e sonagli scalpitanti.

Una discreta progressione nell’itinerario, pittorico più che strettamente musicale, del Bignamini acustico; suona meno solistico e più arrangiato, forse anche meno spartano. Lo provano, nella persona e nel talento, Stefania Fasoli alla voce e Luigi Zanoni alle percussioni della traccia eponima. Umore altalenante, però sempre affabile.

25/03/2014

Tracklist

  1. Sulla costruzione del ponte sull’Adda
  2. Notturno
  3. Quanto può mancare una catena
  4. Il passato ha gli zoccoli
  5. La natura del ciclismo
  6. Il figlio calvo
  7. Io non uso la schiuma
  8. Le pulci pesano sul cuore come elefanti

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