Gazelle Twin

Unflesh

2014 (Anti Ghost Moon Ray)
electro, industrial, trip-hop

“Unflesh” non sarà l'album della consacrazione per Gazelle Twin: troppo cupo per piacere al grande pubblico che pure non si è accorto di quel piccolo gioiello che è stato l'esordio di Elizabeth Bernholz di due anni fa, "The Entire City".
Eppure di carte da giocarsi la musicista inglese ne ha più d'una: a partire dall'immagine che si è costruita, tra elfo fatato e angelo della distruzione; sino al fascino indiscutibile della sua voce, capace di passare da registi eterei alla Elizabeth Fraser a toni minacciosi degni della più spaventosa Karin Dreijer Andersson.

Rispetto all'esordio, la Bernholz ha messo da parte gli arrangiamenti orchestrali preferendo una veste più asciutta per le sue canzoni. Il disco parte con l'urlo ancestrale dell'omonima “Unflesh”, una nenia agghiacciante tra Laurie Anderson e Agf. I bassi sprofondano come nelle danze trip-hop dei Massive Attack ma le voci spettrali sono tutt'altro che rassicuranti.
La rasoiata electro che segue, “Guts”, appare fin troppo asciutta e scheletrica, come d'altro canto richiede l'estetica della nuova dance elettronica. Decisamente più tormentata la delirante “Exorcise”, dove emerge una rabbia degna dei primi Nine Inch Nails.

Come aveva già ampiamente mostrato nel suo esordio, Gazelle Twin si trova perfettamente a suo agio a intarsiare morbide melodie tra atmosfere sognanti ed eteree (“Good Death”, “Child”). Talmente brava in questo ruolo da convincere Ridley Scott a utilizzare una sua canzone per la colonna sonora del suo ultimo (controverso) film, “Prometheus”.
A fine scaletta “Unflesh” mette in mostra anche il lato pop di Gazelle Twin, con la conturbante “Belly Of The Beast”, una morbiba danza electro che cortocircuita Gudrun Gut e The Knife.

01/09/2014

Tracklist

1. Unflesh
2. GUTS
3. Exorcise
4. Good Death
5. Anti Body
6. Child
7. Premonition
8. A1 Receptor
9. Belly Of The Beast
10. Human Touch
11. I Feel Blood
12. Still Life


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