Hydras Dream

The Little Match Girl

2014 (Denovali)
soundtrack
6.5

In quasi tutto il continente europeo, quello di Anna Von Hausswolff è un nome che ha goduto e gode tutt'ora di una certa dose di hype. Nella lista sottintesa in cui l'Italia occupa una posizione di rilievo, essendo forse il mercato dove i due dischi pubblicati ad oggi dalla cantautrice svedese hanno ottenuto il numero minore di riscontri, sia da parte del pubblico che da quella della critica settoriale. In terra natia c'è chi non ha atteso molto per acclamarla “Kate Bush dei ghiacci”, benché il suo approccio alla materia cantautorale si rifaccia decisamente alla “tradizione” stilistica scandinava (un nome su tutti: Stina Nordenstam) e in generale l'entusiasmo attorno alla sua figura, forse precoce ai tempi del primo album, è riuscito a trovare una base più concreta l'estate scorsa alla luce dell'ottimo “Ceremony”.

Chiunque avesse avuto modo di seguire la sua rapida quanto importante ascesa si sarebbe difficilmente aspettato di rivederla a distanza di nemmeno un anno al fianco di un personaggio come il connazionale Matti Bye, gloria in patria dove è fra gli autori di soundtrack più stimati e ricercati, ma non altrettanto noto al di fuori delle mura di casa. Hydras Dream, va detto in partenza, è sostanzialmente un'avventura di quest'ultimo, con Von Hausswolff arruolata a comprimaria, che conserva nelle atmosfere e nelle scelte tematico-stilistiche le coordinate da sempre care al compositore, fresco vincitore del Guldbaggen (il più importante riconoscimento cinematografico in terra svedese) per il film “Faro”. Largo dunque all'obiettivo di musicare in questo "The Little Match Girl" l'omonima fiaba di Andersen, rinunciando però al tramite delle immagini.

L'idioma scelto si colloca sulla scia di quell'ibrido tra carezze elettroniche e rintocchi d'archi che negli ultimi anni è divenuto fra gli standard nell'ambito delle colonne sonore, declinato in una molteplicità di forme diverse. L'attacco di “Last Evening Of The Year” altro non è se non uno dei tanti spezzoni trasformati in jingle pubblicitari ed entrati ormai in orecchie di massa, nel caso specifico per mano di nota casa automobilistica, dopo che già la Den Daske Filmskole l'aveva scelto per affiancare un suo breve esperimento. Le poche chiacchiere attorno al disco stesso lasciano intendere come probabilmente lo spam televisivo abbia aiutato relativamente nel far guadagnare notorietà a un progetto che fa dell'eleganza la sua cifra stilistica, come dimostrato dal mantra nero della title track, dal lamento di “Grievance Of A Young Girl” – con Von Hausswolff a recitare il ruolo della sirena – e dalla colata d'archi in pieno stile Danna di “Grandma's Appearance”, bissata in chiave epico-apocalittica nel finale “The End”.

Si tratta di piccole gemme il cui principale difetto – ereditato anch'esso in maniera evidente da un approccio (troppo) vicino a quello di una soundtrack – sta nella mancanza di un percorso (il film che non c'è) all'interno del quale possano essere collocate. Il gorgo elettronico di “Losing The Slippers” (non così lontano da un recente esperimento di Geoff Barrow), la parentesi eterea in stile Tearwave di “The Joys Of A New Year” e l'inquietante passaggio dalle parti di Zola Jesus di “Hypothermia” sono abbozzi di discorsi che avrebbero meritato un livello di sviluppo decisamente maggiore, e che riescono a trovare ragion d'essere solo se letti come basi di partenza per percorsi singoli nettamente separati l'uno dall'altro. Una collezione di belle atmosfere, tanto mestiere, idee interessanti e spunti importanti per un eventuale prosecuzione del progetto, che dovrà passare a forza da un approfondimento degli appunti qui raccolti in forma sparsa e disordinata.

01/05/2014

Tracklist

  1. Last Evening Of The Year
  2. The Little Match Girl
  3. Hypothermia
  4. Losing The Slippers
  5. Grievance Of A Young Girl
  6. Grandma's Appearance
  7. Fall Of A Star
  8. The Joys Of A New Year
  9. The End


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