Jay Shepheard

Seeing Sound

2014 (RetroFit)
tech-house

Dopo aver stupito l'anno scorso concentrando in un piccolo gioiello una sorta di revamp della tech-house, Jay Shepheard torna a uscire dalla cameretta dove aveva concepito il suo primogenito. E la destinazione, manco a dirlo, non può che essere un ritorno in quella che è da sempre la sua dimensione più autentica: il club. Con tutti i (pochi, stavolta) pro e i (tanti) contro del caso.

Se “Home & Garden” era un confetto elettronico che faceva di una squisita personalità melodica il suo punto di forza, “Seeing Sound” è un'ubriacatura in cui il Nostro prova ad applicare in consolle quanto imparato lavorando al laptop. L'esperimento però non riesce, e quel che ritorna è un disco che suona né più né meno come gran parte della tech-house che ci circonda: plastico, artificioso e artisticamente nullo.

Che Jay Shepheard, nonostante il look potrebbe suggerirlo, non sia uno dei tanti disc jockey senza idee né personalità buoni solo per suonare nei club per pettinati lo si sente comunque forte e chiaro. Il problema, per intendersi, è che gran parte dei brani qui raccolti sembrano essere fatti apposta per essere passati e remixati proprio da costoro.

Se escludiamo una manciata d'eccezioni – l'iniziale spinta di “Spring Up”, l'ottima elettro-ballad “Ohm I”, l'incalzante groove di “Beam Splitter” - ci troviamo di fronte ad una riproposizione di quegli stereotipi tech-house ai quali Shepheard aveva saputo offrire l'anno scorso una valida, convincente e non meno coinvolgente alternativa. Una regressione francamente incomprensibile e priva di scusanti.

30/11/2014

Tracklist

  1. Spring Up
  2. Ohm I
  3. Mover Friendly
  4. Beam Splitter
  5. One Day City
  6. Dance Language
  7. Sweep D’Amore
  8. Night Bells

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