Lia Ices

Ices

2014 (Jagjaguwar)
afro-wave

La bellezza chicagoana di una musa del songwriting risplende quando trova l'ispirazione, ovvero l'habitat giusto in cui muoversi. Con il secondo album per Jagjaguwar la bella Lia Ices esplora il continente psichedelico lasciandosi alle spalle l'intimismo fiabesco del precedente "Grown Unknown".
"Ices" è un disco attraversato da ritmi tribal-psych e orchestrato dalla voce angelica dell'americana. Un prodotto molto più à-la Unknown Mortal Orchestra che à-la Volcano Choir o Sharon Van Etten (membri del roster dell'etichetta del Connecticut).

Ascoltando "Tell Me", "Thousand Eyes", "Higher", "Electric Arc" giochiamo sul sottile filo del burlesco: i modi sbarazzini di Lia e la mescolanza di strumenti tradizionali, moderni e contemporanei, compongono una tela naïf indo-zelandese (M.I.A, UMO).
La pittura, principalmente ad acquerello, si fa sempre più cupa e densa arrivando sul fondo della trama: più la si guarda da vicino e più si vedono tratti sintetici, come se Annie Lennox avesse spintonato la Ices ("Waves") e ultimato l'opera in compagnia di Midge Ure e soci.

Si tratta di un vero e proprio travestimento per le abitudini della singer-songwriter statunitense, che, con l'aiuto di un'araldica premonizione, le permette di dipingere il suo migliore quadro della carriera.

13/10/2014

Tracklist

  1. Tell Me
  2. Thousand Eyes
  3. Higher
  4. Love Ices Over
  5. Magick
  6. Electric Arc
  7. Sweet As Ice
  8. Creature
  9. How We Are
  10. Waves


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