Forse non hanno le spalle abbastanza grosse, o lo stomaco abbastanza forte, i Run River North, per buttarsi nell'arena del folk da stadio. Si accontentano in questo esordio di ammiccare alle costruzioni ruspanti che ormai suonano risapute anche a Sanremo ("Fight To Keep", "In The Water"), sotto la guida di un Phil Ek che, con il suo esperanto musicale, rende assai pulito e digeribile un prodotto di consumo per la collezione hipster primavera/estate 2014.
Le progressioni di "Run River North" hanno, se non altro, il pregio di suonare oneste e innocenti, come negli Opaque Nature di "Foxbeard". Qualche numero poi ce l'hanno, come nella cameristica "Beetle", che ricorda i conterranei Hey Marseilles. In altri brani ("Run River Run", "Banner") riprendono invece il soft-country piacione degli ultimi Band Of Horses, mentre degli Stornoway dal tono più grave fanno capolino in "Somewhere".
Insomma si potrebbe scoprire inaspettatamente che "Run River North" piace, a dispetto dei suoi eccessi corali, una moda attuale della quale la band di Los Angeles sconta purtroppo il prezzo.
07/03/2014