Simian Ghost

The Veil

2014 (Playground Music)
pop, beat, surf, twee, psychedelic

Le premesse e le promesse di “Youth” alfine sono state mantenute da Sebastian Arnström, il musicista svedese sempre più concentrato sul suo trio Simian Ghost, mette da parte le pulsioni più sperimentali degli Aerial, per dar forma all’album pop più ricco e complesso.
Più Beach Boys che Beatles, più Stereolab che High Llamas, più Field Mice che Belle And Sebastian o più Slowdive che Oasis, i Simian Ghost ripercorrono i sentieri del twee-pop con una coerenza stilistica encomiabile, mentre in converso la varietà della scrittura permette al solido corpo di diciotto tracce di suonare policromo.

Esplosioni beat che fanno invidia a Pearlfishers e Saint Etienne (“Cut-Off Point”), trascinanti incursioni nel funky e nel pop anni 80 (“Never Really Knew”), accenni di library music scortate dal fluire ritmico-lirico della Sarah Records (“Echoes Of Songs”) e dondolanti twist degni della miglior tradizione rock’n’roll (“A Million Shining Colours”) tengono saldamente in piedi le suggestioni terrene e quelle più sognanti ed eteree di una musica che fa dell’immediatezza melodica il suo linguaggio base.

Da buoni scandinavi, non perdono mai quella fragilità poetica capace di gelare e riscaldare il cuore nello stesso istante: il pizzicare della chitarra acustica di “August Sun” e le tastiere in lontananza di “Endless Chord” frantumano la malinconia e la solitudine, confortandosi poi con angeliche diluizioni vocali che restituiscono anima e colore a pallide e delicate armonie, e poi pigiano sul versante noise-shoegaze per celebrare nuove brillanti intuizioni in forma di canzone (“I Will Speak Until I’m Done” e “Summer Triptych”).

Sessanta minuti abbondanti di musica pop grondanti di raffinate intuizioni liriche che sicuramente diventeranno dei classici per i gia numerosi fan del gruppo svedese: “Scattered And Careless” è destinata a essere la loro “When Love Breaks Down”, col suo mix di gioie e paure esistenziali affidate a un refrain irresistibile, e “Never Really Knew” è la loro “Raintown”, dove soul e passione trasudano e trasbordano come raramente è capitato a un gruppo pop svedese.

Quello che resta non è trascurabile o innocuo, l’estasi alla Brian Wilson di “The Ocean Is A Whisper”, le alchimie ritmico-geometriche di “Be A Good Kid” e il caos dance di “Secret Meadow” che introduce il dream folk sofferto e intenso di “Fight Even” e “Hidden In Your Leaves”  sono pagine che aprono nuove prospettive di godimento per ascolti più approfonditi e analitici. “The Veil” è la conferma del talento di Sebastian Arnström, che pur mostrando ambizione e sfrontatezza tiene saldamente in mano la sua vena compositiva, regalandoci un altro pregevole esempio di pop made in Sweden post-ABBA.

18/10/2014

Tracklist

  1. Float
  2. Cut-Off Point 
  3. A Million Shining Colours 
  4. Echoes Of Songs (For Trish Keenan) 
  5. August Sun
  6. The Ocean Is A Whisper
  7. I Will Speak Until I’m Done 
  8. Secret Meadow
  9. Fight Even
  10. Hidden In Your Leaves
  11. Be A Good Kid
  12. Scattered And Careless 
  13. Never Really Knew
  14. Strange Light
  15. The River Ouse
  16. Endless Chord 
  17. Summer Triptych 
  18. The Veil






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