The Ocean Party

Soft Focus

2014 (Jigsaw)
jangle-pop, psych-pop

Sembra essere arrivato il momento anche per The Ocean Party, quintetto di Melbourne finora rimasto sotto i radar, perlopiù, ma ora con in canna un disco nel quale hanno evidentemente investito molto – e non solo loro, ma anche la notevole Jigsaw Records.
Già autori di jangle-pop alla Paisley Underground in tempi un po’ sospetti (sono attivi dal 2012, un anno dopo l’esplosione della truppa Real Estate), gli Ocean Party suggeriscono un’ambientazione leggermente diversa, Gatsby-iana e newyorkese come nella bella copertina da Edward Hopper naif.

Meno vezzi lo-fi e più coloriture negli arrangiamenti (tromba, sassofono, pianoforte) rendono “Soft Focus”, nel bene e nel male, meno orecchiabile di un “Days” o di un “The Flower Lane” (uniche eccezioni forse “Went Out” e “Head Down”), una narrazione in musica decisamente più affascinante e stratificata, tra secchi ma eleganti garage-pop (“Deluded”), stralunati psych-pop alla East River Pipe (“Floodlights”), ritmiche lineari di pura malinconia anni 80 (“Charters Towers”, gli U2 di “Norman Street”).

Il risultato, nonostante l’abito pop e le sonorità fortemente accomodanti, è quasi cerebrale, una sorta di tragicommedia da interni suburbana. Le interpretazioni vocali monocordi, sottilmente depresse e rassegnate, trovano soluzione solo nell’aprirsi degli strumenti (la strana abulia di “Bed As A Grave”, il noir Reed-iano di “Cut Throat”), loro il vero punto di fascino di “Soft Focus”, purtroppo anche più della scrittura. Sotto quest’ultimo aspetto gli Ocean Party latitano un po’, ma c’è ancora tempo per recuperare.

14/11/2014

Tracklist

  1. Went Out
  2. Wading In
  3. Sharps And Taylors
  4. Head Down
  5. Bed As A Grave
  6. Floodlights
  7. Charters Towers
  8. Deluded
  9. Norman Street
  10. Cut Throat
  11. Still Stuck Out Here

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